Pizzi di nebbie giù nella vallata
Biancheggian misteriosi da lontano;
Bianca di neve un’erta dirupata
Innalza al cielo un’artigliata mano.
Volteggia su nel cielo coppia alata
Emettendo uno stridulo richiamo;
Più vicini i camosci sospettosi
Non san s’esser più pavidi o curiosi.
Colma d’erbe e di fior s’apre una conca
Cui lesti indirizziam lo stanco passo.
Qui con affanno e con la voce monca
t’invito a riposare il corpo lasso.
Su morbido cespuglio appoggi l’anca
La schiena poggi a ben tornito masso.
Quivi, dinnanzi alla natura antica,
Beve lo Spirto ad una fonte amica.
Corron le nubi bianche su nel cielo
Dando vita a fantastiche strutture;
Corre il pensier e avvolge nel suo telo
Ancora più fantastiche figure.
E d’improvviso ci si rizza il pelo
E il core si riempie di paure.
Il fiero palco all’aere tutto innalza
Un cervo fulvo che fra noi si balza.
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