l’Io, la Libertà, l’Eticità, la Ragione

L’Eticità è lo Spirito divino in quanto immanente all’autocoscienza  

G.Friederich Hegel

 

 

Ma il credere che il nostro Io sia un semplice prodotto dell’attività cerebrale, e non una realtà autonoma, ha altre conseguenze decisamente significative.

 

L’attività neurale è un’attività fisica: ogni istante deriva ineluttabilmente dal precedente, secondo leggi fisiche prevedibili.
Se il mio pensiero fosse copia pedissequa dell’attività neurale, la Libertà non esisterebbe.

In nessun modo la mia apparente volontà (apparente, perché anch’essa frutto di una situazione fisica ineluttabile) potrebbe far mutare il corso dei processi elettrochimici che determinano i miei stati cerebrali.
Non è possibile in alcun modo far mutare il corso degli eventi già predestinati dalla legge fisica.

 

La Libertà consisterebbe, come sostiene Hume, nello stato casuale che ciò che avviene corrisponde a ciò che mi par di volere. Non alla possibilità di far cambiare i fatti da quello che ineluttabilmente saranno.

Sono libero se ho fame e posso mangiare, non lo sono se ho fame ed il cibo mi manca.

Ma noi crediamo di essere liberi quando, avendo fame, avessimo donato il pane in nostro possesso ad un povero!

Tutta la nostra civiltà (dai Greci in poi) si basa sul concetto di Libertà. Anche la Tolleranza, i Diritti umani, la Solidarietà e tutte gli altri valori: sarebbero tutte sciocchezze provocate da farneticazione neurale: né noi saremmo liberi di agire e volere liberamente, né chi dovesse concederci la libertà sarebbe libero di farlo.
Tutto sarebbe già ineluttabilmente determinato (questa teoria si chiama, per questo, Determinismo).

In realtà, nessuno di noi è in grado di comportarsi attribuendo un significato pratico all’opinione determinista: se non crediamo fermamente al valore del nostro volere e delle azioni conseguenti, non possiamo neppur vivere.

La nostra esperienza diretta si oppone a questa tesi: nessuno di noi crede effettivamente che, se non si impegna e non vuole fermamente qualche cosa, potrà ottener nulla di bello dalla vita, se non addirittura giungere integro a sera!

Eppure questo è quello che dovremmo credere.

 

E’ pure evidente che, in una simile condizione, nessuno può più essere ritenuto responsabile di quanto va compiendo. Se i miei atti sono conseguenza di un processo fisico ineluttabile, quale colpa posso mai averne!

E’ vero che, dice Hume, se, anche senza colpa commetti atti pericolosi, saggiamente ti si chiuderà in prigione, o verrai eliminato. Ma chi sarà che potrà agire saggiamente, se tutto quel che si compie non può essere voluto? E’ quale sarà la saggezza determinata da processi fisici ineluttabili?
Se il nostro Io deriva dal cervello, anche l’Etica e la Morale, oltre alla Libertà, risultano essere parole senza senso.
D’altro canto, quale sarebbe il significato dei valori morali ed etici, in tale frangente? Ogni pensiero od opinione, non corrisponderebbe altro che ad una data situazione elettrofisica del cervello, situazione che non può essere continua nel tempo, né essere uguale a quella analoga di altri cervelli. I Valori, come, d’altro canto, qualsiasi concetto astratto, non avrebbero altro significato che quello di situazioni individuali e momentanee, cui attribuiremmo ingannevolmente un valore assoluto del tutto impossibile ed insensato.

 

Veniamo al problema della Conoscenza e della Ragione: se i miei pensieri fossero copia dell’attività neurale, essi sarebbero processi forzati, senza alcuna attinenza a logica o verità.

A noi sembrerebbero veri, ma l’unica loro verità è lo stato fisico neurale che ce li fa apparire tali.

Forse che lo stato neurale ci può garantire sulla correttezza delle opinioni che genera in noi?

Sicuramente no, perché già avremmo la prova che ci inganna, facendoci credere all’autonomia ed alla validità dei Valori etici e della nostra Libertà; ma, poiché gli uomini hanno opinioni diverse, questa è la prova provata che in certi casi ci fa sbagliare: altrimenti penseremmo tutti allo stesso modo.

E, se sbagliamo in certi casi, potremmo sbagliare sempre.

(Questo non vale, invece, se la conoscenza è libera scelta tra tesi ragionevoli: l’errore, in questo caso, è libero e correggibile.)

Questo significa che se accetto la tesi neurale, ogni mia certezza viene a cadere, compresa la tesi neurale stessa, frutto anch’essa di possibile farneticazione.

 

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