Pensieri incespicando: preambolo

La Sapienza creatrice.

22 Dominus possedit me initium viarum suarum antequam quicquam faceret a principio

23 ab aeterno ordita sum et ex antiquis antequam terra fieret

24 necdum erant abyssi et ego iam concepta eram necdum fontes aquarum eruperant

25 necdum montes gravi mole constiterant ante colles ego parturiebar

26 adhuc terram non fecerat et flumina et cardines orbis terrae

27 quando praeparabat caelos aderam quando certa lege et gyro vallabat abyssos

28 quando aethera firmabat sursum et librabat fontes aquarum

29 quando circumdabat mari terminum suum et legem ponebat aquis ne transirent fines suos quando adpendebat fundamenta terrae

30 cum eo eram cuncta conponens et delectabar per singulos dies ludens coram eo omni tempore

31 ludens in orbe terrarum et deliciae meae esse cum filiis hominum

 

L’Eterno mi possedette come inizio delle sue vie, prima di fare alcunché, dal principio.

Dall’eterno fui concepita e dai primordi, prima che la terra fosse.

Non esistevano ancora abissi, ed io già ero stata concepita, prima che sgorgassero le sorgenti delle acque.

Fui generata prima che fossero fondati i monti dalla pesante mole, e prima dei colli,

quando Egli ancora non aveva fatto la terra, né i fiumi, né i cardini del mondo.

Ero presente quando generava i cieli, quando con certa legge e con un cerchio cingeva gli abissi,

quando confermava le stelle al di sopra, e dava forza alle sorgenti delle acque,

quando circondava il mare dei suoi confini ed imbrigliava le acque, che non oltrepassassero i loro limiti, quando gettava le fondamenta della terra.

Ero con Lui, ordinando ogni cosa, e mi dilettavo giorno per giorno, giocando dinnanzi a Lui in ogni tempo,  giocavo col globo terrestre e ponevo il mio piacere nei figli degli uomini.

Libro dei Proverbi, VIII, 22-31.

 

Introduzione

Dopo l’incredibile successo di Pensieri camminando, letto quasi interamente da me e in gran parte, un poco ciascuno, da alcuni amici compiacenti, era mia intenzione dare inizio ad una nuova ambiziosa opera: Pensieri correndo in salita.

Gli acciacchi dell’età, un fastidioso mal di schiena ed una naturale modestia, hanno fatto ripiegare le intenzioni su un’opera più realistica, il cui titolo desse già l’immagine di un impegno faticoso, non sempre sorretto dalle forze fisiche e intellettuali, senza il bisogno di conquistarsi questo giudizio procedendo innanzi con la lettura.

Pensieri incespicando, con il sottotitolo de Re publica, affronta, dopo la salita ai cieli della Metafisica, un tema più terrestre, ma non meno impegnativo: la società civile e lo Stato.

Esprimo qui le idee di un convinto liberale, altrettanto convinto che i principi che sorreggono la fede nella persona, nella libertà e nei diritti inalienabili dell’uomo ci vengono dalla nostra tradizione occidentale e cristiana.

Si tratta di un’opera con un accentuato carattere antistatalista, e da questo punto un poco libertaria, se non addirittura anarchica, corretta da una visione tradizionalista dei valori e dei doveri che debbono guidare la vita individuale, assieme ai diritti ed alla libertà.

Tenace si ripropone la polemica anti laicista, contro la degenerazione del pensiero contemporaneo, malato di ateismo ed edonismo, incapace di motivare le sue scelte civili (e incivili) sostenute più col clamore che con la ragione.

Per vincere un poco l’oppressione di argomenti così legati alla vita di ogni giorno, ho voluto intervallare i capitoli del libro con brevi intermezzi filosofici o letterari, che riprendono i temi del camminando.

La struttura dell’opera ricalca quella precedente, anche nell’utilizzo di fotografie scattate in montagna e scelte con qualche correlazione analogica con l’argomento: il tema della società e dello Stato è illustrato con fotografie di animali più o meno selvatici, ma sempre incontrati ad alta quota, gli intermezzi filosofici sono invece arricchiti da fotografie che ricordano le scelte precedenti (il tema di Dio è illustrato con immagini di cime nevose, quello dell’anima col tema dell’acqua, ecc.)

I vari capitoli sono preceduti da una collazione di citazioni sull’argomento.

Per tali citazioni, come sempre abbondanti, ho scelto una forma meno pesante e scientifica della precedente, scarseggiando con note a piè di pagina, ed esaurendo le indicazioni direttamente sul testo.

Per soddisfare la curiosità di alcune lettrici del camminando, che mi hanno contestato la genericità delle indicazioni geografiche delle fotografie, preciso che i monti da cui traggo le immagini sono quasi esclusivamente in provincia di Brescia, od appena confinanti, in val Camonica e valle Sabbia o valle del Chiese.

 

Buona lettura.

(segue)