Le Città non hanno bisogno né di mura, né di triremi, né di cantieri, per essere felici, né di popolazione numerosa, né di grandezza, ma di virtù.
Platone, Alcibiade maggiore, 134 B.
L’origine da cui scaturiscono tutti gli Stati è il vincolo e la comunità coniugale.
Platone, Leggi, IV, 721 A.
A far buona la Città potrebbe essere, in modo specifico, quel dato elemento che è presente nel fanciullo, nella donna, nel servo, nel libero, nell’operaio, in chi comanda e in chi è comandato, e cioè il principio che ciascuno deve fare ciò che gli tocca e rinunciare a mettere le mani in altre faccende.
Platone, Repubblica, IV, 433 D.
L’uomo è per natura un animale politico, e l’uomo, che per natura e non per sorte non vive in comunità, o è cattivo, o è più di un uomo.
Aristotele, Politica, I, 2, 1253 a 2-3.
Chi non è in grado di associarsi o non ne ha bisogno, perché è autosufficiente, non è mai membro di una associazione civile: è una belva o un dio…
Aristotele, Politica, I, 2, 1253 a 26-27.
L’associazione civile è una comunità di uomini liberi…
Aristotele, Politica, III, 6, 1279 a 21.
L’associazione civile è fatta di uomini specificamente diversi..
Aristotele, Politica, II, 2, 1261 a 24.
Fine dell’associazione civile è il vivere bene: e l’associazione civile è comunità di gruppi familiari e di villaggi con lo scopo di una vita perfetta ed autosufficiente.
E ciò significa, a nostro avviso, vivere felicemente e in modo bello.
Allora, la comunità civile va costituita per compiere azioni belle, non semplicemente per vivere insieme.
Aristotele, Politica, III, 2, 1280 b 39 – 1281 a 3.
Nemmeno ai buoni che vivono una vita superiore a ogni potenza umana conviene assumere il governo dei cattivi.
Plotino, Enneadi, III, 2, 9.
Nel vasto tumulto di un’assemblea, non è il migliore dei consiglieri che s’imponga con la sua parola, ma i peggiori fra quelli che urlano e schiamazzano, quello, invece, siede tranquillo e non può nulla, travolto dal baccano degli individui peggiori.
Plotino, Enneadi, IV, 4, 17.
Quanto il cielo è lontano dalla terra, altrettanto il vero spirito di uguaglianza lo è dallo spirito di estrema uguaglianza. Il primo non consiste nel far sì che tutti comandino, o che nessuno sia comandato, ma nell’obbedire e nel comandare ai propri uguali…
La differenza tra la democrazia ben regolata e quella che non lo è, è tale, che nella prima si è uguali soltanto come cittadini, e nell’altra si è uguali altresì come magistrati, come senatori, come giudici, come padri, come mariti, come padroni.
Montesquieu, Lo spirito delle Leggi, VIII, 3.
Molti si lagnano della società umana e muoiono con questa lagnanza, senza pensare o aver pensato che la stessa società ha fatto più per loro in un giorno, di quanto essi abbiano fatto per essa in tutta la vita.
F.M. Klinger, Betrachtungen und Gedanken.