Breve passeggiata adatta alla mattinata invernale, allietata da un timido solicello, con le vette dei monti tutto intorno coperti dalle nevicate recenti. Si sale al Colle di S.Eusebio (673m), da Nave, da Odolo o da Gavardo. Al Colle le aree di parcheggio sono state sbarrate per impedire il bivacco dei motociclisti folli che infestano questa strada nei giorni festivi, ma trenta metri sotto, lato Nave, si trova già un bello spiazzo.
Saliti alla sommità del passo, appena sopra si vede una chiesetta con bandiera. Immaginiamo sia dedicata a S.Eusebio, anche se manca ogni dedica e, internamente, sbirciamo una statua di S.Antonio da Padova (con gigli). Alla partenza del viottolo che vi ci porta vi sono indicazioni per il monte Doppo, S.Giorgio o Conche, tutte mete lontanissime, mentre manca l’indicazione per Binzago, meta più logica e più vicina.
Dietro la chiesa si sale per traccia lungo il largo crinale (seguendo la via del metanodotto), fino ad incontrare una carrareccia che scende a servire il primo dei tanti roccoli che si incontreranno per via. Ad una larga spianata incontriamo una strada che sale da destra. Noi si prende invece a sinistra, per viottolo che aggira sulla sn il monte Mizzigolo, poi sale in cresta e aggira sulla ds il monte Pino, sempre passando da un roccolo all’altro. Ora si segue sempre al cresta, fino ad una altura (circa 800m), di cui non trovo il nome, per poi scendere dall’altra parte. Giunti al punto più basso, il viottolo gira a ds per portarsi al roccolo del posto, mentre noi si prosegue diritti per sentiero, che inizia a salire. Giungiamo così sul monte Gnone (774m), della cui esistenza saremo informati solamente a casa, consultando la mappa GPS). Sulla successiva discesa, si trovano vari tralicci, mentre il sentiero continua a scendere. Su un traliccio troviamo l’indicazione “monte Sete“, che indica di proseguire diritti, mentre sulla ds scende un sentiero, da cui torneremo al ritorno. La salita al Sete (modesto cocuzzolo, tutto coperto di conifere) è piuttosto aspra, lungo la cresta, per la massima pendenza, con scarsa gradinatura, anche se non esposta. Ma dura poco, e subito si è in vetta. Dall’altra parte si scende per comodo sentiero. La nostra meta era il borgo di Binzago, che vediamo sotto di noi. Ma il pensiero di scendere per poi risalire, ci induce a tagliare per il minimo sforzo: alla prima casa che incrociamo (casa Pradelli-località Sete), giriamo a ds, passiamo di fronte alla costruzione, prendiamo la carrareccia cementata che scende fino ad incrociare una che sale (viene da Binzago e porta ad un altro costruzione più avanti e poi ad un roccoletto). Proseguiamo così, aggirando il Sete da Est e tornando al traliccio di cui sopra. Il roccoletto che troviamo sul percorso offre vari cancelletti che paiono chiusi, ma gentili cartelli ci avvertono che il passaggio è aperto, basta aprire e richiudere il cancello (togliere e rimettere filo di ferro). Chiuso l’anello, il ritorno è per la stessa via dell’andata.
Altitudine massima: 784 m
Altitudine minima: 539 m
Totale salita: 422 m
Totale discesa: -439 m