La strada che dal passo Maniva va al passo Crocedomini, dopo aver superato sulla sinistra la punta de la Ucia (“ucia” in dialetto significa “ago”, pertanto è assolutamente risibile il toponimo “ Punta dell’Auccia” che troviamo sulle carte), passa tra due modeste alture prima di giungere alla località Crapa di Vaia. La punta sulla sn, benchè sia la più bassa, ha un nome proprio altisonante, Pizzo Mortaio (2155m), mentre quella sulla dx non ha un nome, e potremmo battezzarla Pizzo Crapa di Vaia (2204m). Sono entrambe facilmente raggiungibili, la più alta, quota 2204, dalla cresta Sud, con discesa da quella Ovest (la cresta Nord-Est, che cade su Crapa di Vaia è un poco più difficile, perchè esposta nell’ultimo tratto), mentre l’altra è facilmente risalibile dalla Cresta Sud, che si prende dalla stradella che parte dal Giogo della Bala.
Completa la terna la salita dalla cresta Nord-Est della Ucia, con discesa da Sud.
Le abbiamo salite dopo il bel giro ad anello del Dos dei Gai, fatto in senso antiorario, con discesa prima alla malga-, poi al laghetto Dasdana, quindi alla malga Dasdana Busa, con risalita ai ruderi della Dasdana Corna e poi risalita fino alla strada sotto il Setteventi.
La discesa fino alla malga Dasdana Busa la trovate già descritta qui, mentre la risalita della parte alta della valletta del Dasdana è descritta qui.
Una sola piccola variante per l’incontro con un toro un poco irrequieto che sbarrava il passaggio dopo Dasdana Corna, superata aggirandola sulla dx, in alto.
Particolarmente suggestivo l’incontro con un infinito gregge di pecore e capre che discendeva la valle, preceduto da un pastore nero, muto e compreso, e da due cani festosi e ringhiosi, e chiuso da una cavalla con puledro.
Altitudine massima: 2203 m
Altitudine minima: 1807 m
Totale salita: 586 m
Totale discesa: -592 m