giro (orario) del Blumone, con GPS

Il giro del Blumone è una passeggiata molto bella e classica, che si fa anche con gli sci, ad inizio marzo. Il percorso con gli sci è quello orario, che qui abbiamo ripetuto. Ora, però, se lo rifacessi, sceglierei il percorso antiorario, perché la discesa dal passo Blumone verso la valletta del Caffaro, che con gli sci si percorre in un lampo, è impegnativa e ripida, e, specie per le mie ginocchia, mi risulterebbe meglio farla in salita.

Si parte dal Gaver, a 1510m, in fondo alla piana, dopo l’albergo-locanda Blumone. Qui la freccia che indica il lago della Vacca indica l’attacco del vecchio sentiero, ma, cinquanta metri a sn, parte una strada molto più comoda, che non vi fa mancare nulla in fatto di pendenza. Comunque il sentiero ritorna sulla strada alla malga Laione di Sotto (1600m), cento metri più in alto. Si sale prima alla malga Laione di Sopra (1800m) e poi al Casinetto di Laione (1950m). Qui la strada finisce ed inizia un sentiero piuttosto faticoso, che si arrampica sul costone sn (dx orog). Superato, in equilibrio, un ponticello di ferro (2200m), si raggiungono i due rifugi del lago della Vacca (il primo, Gabriele Rosa, è la dimora dei guardiani della diga). Dietro il Gabriele Rosa, una bella fontanella vi rifornisce di ottima acqua del lago. Dal Tita Secchi si sale per la strada militare, ben indicata e segnata, al passo del Blumone (2633m). Qui si potrebbe scendere direttamente (guardando giù, si vede il segno rosso, sulla sn). Ma la carta indica un percorso ufficiale circa 200m più avanti sul sentiero che va al Maria e Franco (N. dell’Adamello). Si prende quello, sulla sn del passo e, superate le casematte e il promontorio roccioso a sn (Nord) del passo, si incontra la paletta con la freccia a dx (“giro del Blumone”). Qui ci si accorge che tanto valeva scendere direttamente dal passo, visto che i primi cento metri di discesa sono sul classico macereto dell’Adamello, di grandi pietroni accatastati, che necessitano di doti atleto-equilibristiche per essere superati. Comunque, passati i primi cento metri, poi la valletta si addolcisce e scende fino a dei laghetti-pozze, ben visibili dall’alto.

Qui il sentiero gira a sn e si alza per qualche metro, per poi gettarsi coraggiosamente da basso a strette e ripide serpentine, su un ripido costone mezzo erboso, mezzo roccioso, fino ad un nuovo pianoro, un settanta metri sotto. Da qui è un continuo passare da tratti più dolci a salti improvvisi, che il sentiero bravamente supera gettandovisi a capofitto, infischiandosene di voi e delle vs difficoltà a tenergli dietro (penso che questa discesa sia da qualificarsi EE, mentre dovrebbe risultare meno difficoltosa in salita). 

In fondo alla discesa, il sentiero scende ad un ponticello, su una mulattiera che sale a sn alla cittadella militare, mentre, se si avesse l’accortezza di non scendervi, rimanendo alti sulla dx, si eviterebbe una fastidiosa risalita (20m), dall’altra parte. Comunque, da qui si ridiscende al Gaver per il bello e classico percorso della valletta del Caffaro.

 

Distanza totale: 16655 m
Altitudine massima: 2603 m
Altitudine minima: 1502 m
Totale salita: 1203 m
Totale discesa: -1213 m
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