La val Saviore (o Valsaviore) sale da Cedegolo verso Est, fino in località malga Lincino (1603m), dove prende nome di Valle dell’Adamè e sale fin sotto il monte Fumo, piegando un poco verso Nord.
E’ percorsa dal torrente Poia, che superiormente prende il nome di Poia dell’Adamè, per distinguerlo dal Poia di Salarno, che confluisce da Nord in località Fresine (800m), dalla valle di Bratte, poi val Salarno.
Come tutte le valli adamelline, verso i 1600m presenta un brusco gradino che sale fino ai 2000m, dove prosegue pianeggiante fino alla testata di valle, dove nuovamente balza fino ai ghiacciai dei 3000m.
Il primo balzo viene superato dalle cosiddette Scale dell’Adamè, una erta mulattiera che porta all’inizio del tratto pianeggiante della Val Adamè, dove sorge il rifugio Lissone (2017m).
Più avanti troviamo il nuovo rifugio privato Baita Adamè. Qui il percorso di fondovalle si biforca; a destra si attraversa il torrente (ponticello) e si prosegue verso la conca terminale di valle. Dopo un breve tratto si stacca a dx il sentiero per il passo della Porta di Buciaga (2809m); proseguendo a fondo valle, il sentiero condurrà invece al bivacco Ceco Baroni (2800m), da cui, attraverso la bocchetta delle Levate (2880m) si può salire ai ghiacciai dell’Adamello. Il percorso di sinistra (dopo la Baita Adamè), dopo poco si biforca a sua volta: a sn sale il sentiero per il passo Poia (N1 dell’Adamello), mentre quello a fondo valle, giunto alla testata sale, girando a sn e con l’aiuto di qualche catena, al Pian di Neve.
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Accesso
Da Cedegolo si prende per Fresine (bivio a centro paese) e da qui per Valle. Si prosegue diritti sul fondo valle, e si sale in auto fino a malga Lincino (1600m) (strada stretta negli ultimi km), dove si parcheggia. Qui, sulla destra della valle, partono le Scale dell’Adamè, percorso facile e per tutti, che vi porterà al rifugio Città di Lissone (2000m).
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Cime
Innumerevoli sono le cime della valle. Ne cito solo quattro, di cui conosco qualche cosa.
Corno di Grevo (2869m): sorge a Nord del passo Forcel Rosso, a Est del rifugio Lissone. Si sale per via ferrata lunga e difficile, riservata ai solutori più che abili. Alla via ferrata si giunge per il sentiero che sale al Forcel Rosso, per deviazione segnata. Io vi sono salito dal Forcel Rosso, per la via normale (comunque per anormali), e ne parlerò nella sezione val di Fumo.
Cima Lesena (2851m): sorge a Nord del Corno di Grevo, ed è raggiungibile dal rif.Lissone. Percorso descritto più sotto.
Pilastro di Buciaga (Nord e Sud) (2878-2809m): descritto come non difficile, resta comunque per alpinisti. Si sale dal percorso per la Porta di Buciaga, salendo per un costone ad S che cade dalla cima.
Monte Fumo (3418): anche questo per solutori più che abili. Si sale dal fondo valle per il canalone centrale se ben innevato, oppure aggirandolo sulla sinistra, salendo da lì sul ghiacciaio (immagini più sotto). Obbligo piccozza e ramponi.
Passi
Ancora in val Saviore, in località la Rasega (fraz.Valle), parte il sentiero per il lago d’Arno e per il sovrastante passo di Campo (2388m), da cui si scende in val di Fumo. Dal passo di Campo, o direttamente da fondo lago, si sale al rifugio Maria e Franco.
Dal rifugio Città di Lissone si sale al passo Ignaga (2528m) (N1 dell’Adamello) ed al Forcel Rosso (2598m), che portano in val di Fumo (saranno descritti nella sezione val di Fumo).
A metà valle, lato orientale, il passo della Porta di Buciaga (2809m) conduce in val di Fumo (io vi son salito da quella parte. Dall’altra parte, il passo Poia (2810m) ci porta in val Salarno.
A fondo valle, sopra il biv.Ceco Baroni, la bocc.tta delle Levate (2880m) porta al Pian di Neve.
nota: tutti questi passi son transitabili per sentiero, ma occorre far attenzione alla neve od al ghiaccio, che li possono rendere proibitivi, specie quelli orientali.
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Escursioni documentate
Cima Lesena (2851m): cima molto bella, ma percorso difficile (non pericoloso), in quanto non segnato ed obbligato in alcuni passaggi, che non si debbono sbagliare. Occorre, inoltre, attraversare un macereto di grossi massi, piuttosto impegnativo.
In breve, dal Lissone si sale al Coster di destra per un pendio non troppo erto, dietro il rifugio. Si attraversa, verso Nord, 500m di macereto spaccagambe, fino ad un canalone erboso, ben visibile da lontano, ma non da vicino, che permette di superare il gradone roccioso che cade sul Coster. Qui si sale dapprima facilmente fino alla cresta, si gira a destra aggirando un costone e da qui per erto pendio di rocce mobili fino alle fortificazioni di vetta, da cui in pochi balzi giungete alla Croce, messa un giorno che c’ero anche io.
Con maggior dettaglio: dietro (sopra) il rifugio trovate un sentierino che vi porta ad una presa d’acqua. Qui lo abbandonate, attraversando verso dx e salite per il versante, sempre spostandovi a dx. Potete vedere anche qualche ometto, se siete fortunati (non chiedete informazioni, non rispondono). Arrivati in cima, il terreno si spiana un poco, ma cominciano i pietroni. Seguite gli ometti che vi aiutano a superare parte del macereto, almeno fino ad una bella cascatella di acqua. Qui li abbandonate (salgono verso cima di Molinazzo) ed attraversate dritti verso il canalone erboso che da qui si vede bene. Più da vicino sparisce, ma, giunti nei pressi, dovete salire per prendere la cengia che vi porta dentro nel canalone (mi sono arrangiato anche io..). Il canalone è molto erto, ma si sale bene sulla destra, mentre si scende meglio sulla sinistra (destra per chi scende). Fuori dal canalone salite diritti, fino alle roccette, e poi fino alla cresta. Qui girate a destra, sotto la cresta, e superate l’angolo. Dietro si vede la vetta con una casermetta. Si sale a vista per tracce. Alla casermetta bel percorso militare fino a vedere la val di Fumo. Poi salite per roccioni fino alla vetta. Il sentiero non vi porta da nessuna parte. Attenti a non cadere fra i roccioni: vi ferireste con gli spuntoni degli ossi dei caduti precedenti…
Passo Poia (2810m): vi passa il N1 dell’Adamello, pertanto è un percorso ben segnato. Seguite il fondo valle fino al rif.gio Malga Adamè. Andate avanti sulla sinistra del torrente. Dopo non molto, freccia a sinistra con indicato il passo. Bel sentiero, salvo un tratto franoso, con corde e scaletta. Superato, si giunge al Coster di sinistra (destra orog.), dove potete ammirare il passo ancora un bel pò sopra di voi. Con pazienza lo raggiungete, per lanciare ammirati sguardi sul Pian di Neve, proprio davanti a voi. Guardarsi intorno per vedere aquile e stambecchi.
Bivacco Ceco Baroni (2800m): posto a sbalzo su un dirupo, con ingresso direttamente sul salto. Attenti di notte, se uscite a far pipì. Subito dopo la Malga Adamè, si attraversa il torrente e si prosegue fino alla splendida testata di valle. Qui si prende acqua e si comincia a risalire su di un costone. In cima si gira a destra e ci si infila in un canalone, dove userete anche le mani. Alla fine si sbuca tra i massi e, tornando un poco verso Sud, si giunge sopra il bivacco. Splendida la scenografia; i dialoghi piuttosto deboli…(manca il fiato).
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