Ieri pioveva, ed oggi ha sgocciolato fino alle 8 del mattino. Pertanto abbiamo deciso di farci una gita breve in posti conosciuti. La gita è stata breve come le escursioni lunghe delle ultime volte, ma, perlomeno, ne abbiamo tratto una variante.
Il rifugio Laeng sorge ai piedi del Pizzo Camino, sopra Villa di Lozio (mentre l’omonimo bivacco si trova al passo di Cavento, proprio ai piedi della Bottiglia). Al rifugio siamo saliti anni fa con la neve alta, per constatare che, d’inverno, è un posto freddissimo, ma bellissimo.
Vi siamo poi transitati per salire al Camino, al Sossino od al passo di Varicla, oppure per prendere il sentiero alto per il rif.S.Fermo, passando sopra la chiesetta Alpina. Oggi ci accontentiamo di arrivarci, con una piccola variante per malga Valburnega, sotto il passo di Ezendola.
Non pensavamo di effettuare varianti alla salita normale, che parte da Villa di Lozio (1000m) e sale al rifugio per via ben segnata, passando per malga Onder (1450m) e malga Varicla (1600m). Invece, giunti in località Rodello (1180m), siamo incuriositi da un cartello nuovo per il bivacco Don Giulio, a noi sconosciuto. Prendiamo quindi a destra per la strada che conduce a malga Valburnega e poi a Vai Piane (posti incantevoli, se ne cercate, pieni di fiori dalla primavera all’estate). Del bivacco non avremo più notizie lungo il percorso (solo un altro, vecchio cartello, per Valburnega), ma poi ci informiamo in Internet, e sorge al passo del Valzellazzo, a 15gg di marcia da qui (giorno più, giorno meno). Meglio salirci da Schilpario, dal rif.Bagozza.
Noi sbuchiamo sotto l’incantevole ed abbandonata malga Valburnega, e da qui, girando a sn, raggiungiamo malga Onder con un percorso di 1,5 km in leggera discesa (si perdono 50m). Saliamo poi al Laeng per la via normale, ben segnata e tracciata.
Il cielo è coperto, ma di tanto in tanto un raggio di sole illumina le cime del Camino e del Sossino, con improvvisi ed entusiasmanti squarci di luce. Sulla vetta del Sossino brilla, in un breve istante di sole, la Croce che avevamo trovato abbattuta anni fa.
Giunti al rifugio, e rifocillati sulle tavole roride di pioggia, vorremmo poi scendere al col Mignone, per una variante un poco più lunga, ma c’è troppo fango (ce lo dicono due che da lì son saliti), c’è nuvolo e manca l’entusiasmo; ci accontentiamo della breve variante nel bosco, che passa accanto al laghetto sotto il rifugio.
n.b. Il salto improvviso verso il basso in prossimità di malga Varicla è dovuto alla ricalibrazione del Garmin, che prima segnava 50 m. in più.
Altitudine massima: 1759 m
Altitudine minima: 1014 m
Totale salita: 835 m
Totale discesa: -892 m