passo Gavia

Il passo Gavia (2621m) mette in comunicazione l’alta Valle Camonica con la Valtellina, e più precisamente i paesi di Ponte di Legno con S.Caterina Valfurva. La strada che lo transita parte da S.Apollonia – Ponte di Legno (1580m), e presenta, specie nella prima parte, tratti piuttosto stretti e lunghi, tali da costituire problema all’incrocio con altri autoveicoli, cosicchè, talora, si preferisce scendere in Valtellina (di là la strada è migliore), rientrando dall’Aprica.

Il passo è custodito da due splendi di gendarmi, il monte Gavia (3223m), a Ovest, ed il  Corno dei Tre Signori, ad Est.

Più a NE si elevano le cime del gruppo del S.Matteo (3678m), propaggini meridionali dell’Ortles-Cevedale.

Sul passo si trovano ben due rifugi, il Bonetta ed il Berni, che possono costituire base di infinite mete per ogni piede (anche se è bene non mandarli separati, i piedi, intendo).

Qui documentiamo questi soli percorsi:

1) Corno dei Tre Signori (3360m): percorso per EE con conoscenze alpinistiche (2°grado) e corda. Si parcheggia presso il rif.Bonetta (2621m) e si prende il percorso per la bocchetta dei Tre Signori, che costeggia a Sud il lago Bianco. Il sentiero è dapprima largo e comodo, ma ben presto (bivio) inizia ad inerpicarsi per ghiaioni ripidi, talora coperti di neve ghiacciata (piccozza e ramponi), fino a giungere ai piedi della parete rocciosa. Qui si deve affrontare una salita con catena, che prevede l’uso di entrambe le mani, dovendo superare, di traverso, un tratto in leggero strapiombo (riporre i bastoncini nello zaino). Poi il sentiero diviene più facile, anche se sempre erto e leggermente esposto, fino alla bocchetta (3098m). Si scende per circa 50m, fino ad un vallone che risale verso il Corno. Giunti alla base della cresta Sud, si inizia a salire in diagonale un ertissimo pendio ghiaioso, puntando ad un canalino che incide la cresta Est dove questa cambia pendenza. Si risale il canalino, possibilmente legati, e si giunge ad una fessura che sale verso sinistra. La si percorre con i piedi nella fessura e le mani in parete, fino a portarsi sotto la cresta, subito raggiunta. Il tutto per 50m pressochè verticali, di bella roccia con appigli ed appoggi (2°grado). Si gira a destra e si percorre l’aerea ma facile cresta fino alla vetta. Il ritorno per lo stesso.

2) bivacco Battaglione Ortles (3120m) e pizzo di Val Umbrina (3222m): bellissima passeggiata, pressochè per tutti, in ambienti di incomparabile bellezza. Da farsi in settembre, altrimenti la neve può costituire ostacolo non lieve. Si parte dal rif.Berni, prendendo il sentiero che scende nella valle; si attraversa il torrente e si prende il sentiero 551, per il biv.Ortles. Si inizia a risalire, passando presso il vecchio rifugio. Si continua, verso sinistra, fino a giungere ad una sommità, dove si devono perdere almeno 100m di quota, inoltrandosi nella valle che scende dal S.Matteo. Giunti al fondo, si inizia a salire verso destra, per un percorso disturbato da acqua corrente o ghiaccio (se la stagione non soccorre). Superato così un dorso ghiaioso, si giunge ad un bivio, ben segnato: andando diritti si sale al San Matteo (che ora si vede bene). A destra si entra nella valle che porta al passo del Dosegù: il sentiero sale mantenendosi sulla sinistra, e costeggiando due splendidi laghi. Verso quota 3000 si gira decisamente a sinistra, senza raggiungere il passo del Dosegù, e si segue il percorso di guerra fino al bivacco (3120m). Da questo, piegando verso Nord, dapprima si scende ad un goletto e poi si risale, restando sulla sinistra, fino alla vetta del Pizzo di Val Umbrina (o Vallumbrina) (3222m), splendidamente coronato da imponenti ruderi militari. Vista mozzafiato da ogni parte si guardi.

3) bivacco Seveso (3400m): si parte sempre dal rif.Berni, si scende nella valle e al bivio segnato si prende per il Ponte dell’Amicizia (sentiero 352, che prosegue pressochè parallelo, ma più basso, rispetto al 351). Giunti al ponte, lo si attraversa e si inizia a salire il versante opposto, tenendo sempre verso destra. Si giunge così ad un bel lago e poi si entra in una grande spianata di neve. Percorsala, e giunti sotto il bivacco, qui ben visibile, si gira  a sinistra e si sale per neve e sfasciumi fin sotto la costruzione gialla. A questo punto si piega leggermente a sinistra, fino alla cresta, dove si trova il sentiero che percorre gli ultimi metri, rimanendo sul versante opposto. Il bivacco é base di ascensioni sia al p.zoTresero, sia al S.Matteo.

4) anticima Sud del monte Gavia (3000m): passeggiata per tutti, mentre la scalata del monte Gavia presenta all’incirca le stesse difficoltà di quella del Corno dei Tre Signori (2°grado). Si prende una strada militare proprio dietro il rifugio Bonetta, e la si segue in un ampio giro verso Est, fino a raggiungere le propaggini della cresta Sud del Gavia, che si inizia a salire per comodo sentiero, che diviene un poco più erto solo negli ultimi metri. Giunti sul cocuzzolo della seconda anticima (la prima è più avanti), si può proseguire per cresta, ma qui il percorso è più impegnativo, trattandosi di cresta aerea ed esposta. Per chi prosegue, la prossima fermata è la vetta del monte Gavia.

5) monte Sobretta (3296m): questo è un monte tutto valtellinese, ma raggiungibile con facilità dal passo Gavia. Si tratta di una ascensione in quota, piuttosto facile, salvo per l’orientamento nel primo tratto, non molto ben segnato. Si scende per strada verso la Valtellina, fino a 2290m, in località Dosso dell’Alpe. Qui la strada attraversa un torrente, con una curva destrorsa, con una lieve contropendenza. Si parcheggia e si prende il sentiero che si inoltra nella valle dell’Alpe (SO), che conduce alla valle di Rezzallo. Non si deve seguirlo per molto, ma occorre trovare il sentiero che sale verso la base della parete rocciosa sovrastante (destra), dove si passa accanto alla grotta Edelweiss. Il sentiero costeggia la parete fino ad entrare in un canalone e sbucare nel pianoro sovrastante. Oltre a questo, vi sono altre alternative, più a destra, per salire sul pianoro. Comunqe, qui giunti, si segue il percorso che risale il torrente e porta alla base di un enorme vallone pietroso che scende dal Sobretta, verso Est-Sud-Est. Lo si risale per tracce evidenti, fin sotto la cresta finale. Qui, in assenza di neve, si trova un sentiero segnato che sale a destra della vetta, mentre altrimenti ci si deve portare sul nevaio a sinistra, e raggiungere la cresta da lì. La vetta offre panorama a 360°.

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