Martedì mi trovavo casualmente alla Forcola di Livigno (ci passo sempre, tornando dalle Faroer), e, trovato il fiore che cercavo, per ingannare il tempo decido di effettuare una breve passeggiata ai laghi della Forcola (il cartello dice 1 ora e 10), prima di affrontare il lungo ritorno per le strade della Valtellina e Valcamonica. Passeggiata breve, per tutti, ma che mi dà la soddisfazione di vedere un bel gipeto dorato ed una pernice bianca, uccelli entrambi di non facile incontro.

Alla Forcola (2315m) si scende per un cento metri verso Livigno e si passa davanti alla bianca mole del rifugio Tridentina (la brigata alpina delle nostre valli: del Valchiese, del Vestone, dell’Edolo e del Morbegno). Subito dopo si può parcheggiare e parte sulla sinistra il sentiero ben segnalato per i laghi e per la Colma (sulle carte detta la Stretta). Il sentiero sale subito erto con lunghi traversi, per superare un salto erboso di un centinaio di metri. Poi prosegue quasi pianeggiante per circa 2km verso Nord, fino a portarsi sopra il valico della Colma o Stretta. In questo tratto si passa per alcuni metri esposti, ma dotati di catene, quasi inutili, perchè il sentiero è largo e solido. E’ qui che alzando la testa in cerca di fiori, scorgo il gipeto volteggiante proprio sopra la mia testa.

Arrivati in un grande pianoro (2500m), allietato da due laghetti, vi si trova un bivio indicato: a destra si scende alla Colma, 50 metri più in basso, a sn si sale ai laghi della Forcola, 150 m più in alto. I laghi sono in una grande conca, e sono 4. Più avanti, in territorio svizzero, il quinto e più grande: Lej Grand (lago Grande: gli svizzeri hanno poca fantasia, ma sono precisi). Ad Est dei laghi una piccola altura giunge a 2700m: qui incontro una starnazzante pernice, che, dopo aver tentato con grida e strepiti di cacciarmi via, se ne va lei, tutta offesa.

Pasteggio e ritorno per lo stesso, accodandomi ad una comitiva multietnica: italo tedesca ladina.

.