La settimana scorsa eravamo in vetta a cima Rocca, e contemplavamo verso Nord una parete altissima e strapiombante, quella del Corno Frea, alle spalle del quale si erge la vetta di cima Grotta Daei, della quale il Corno Fea è un contrafforte. Così ci ha punto vaghezza di salire pure su quella cima, sulla quale ci siamo ieri portati. Cima Grotta Daei è una montagna molto bella ed interessante, stranamente ignorata ed abbandonata al degrado, su montagne che, nei tratti più noti, rigurgitano di gitanti. Questo monte è stato ampiamente fortificato dagli Austriaci, ed è tutto traforato da gallerie. Mostra il suo lato più interessante salendo al Giochello dalla Bocchetta dei Concolì, che si apre a Nord della cima (potete vederne alcune immagini proprio qui sotto). Vi è un sentero che vi sale, ancora ben agibile, ma che va deteriorandosi irrimediabilmente, perchè non segnato nè indicato. Le fortificazioni, inoltre, potrebbero essere rese raggiungibili e visitabili. Per ora ci si deve accontentare di raggiungere la vetta, perchè, senza indicazioni e per percorsi degradati, altre viste possono risultare pericolose.
Partendo da Biacesa e salendo dalla strada per cima Rocca, superato il bivio per el Senter del Bech, da lasciare sulla destra, si giunge, circa a 700m, ad un bivio ben indicato, dove, su una curva destrorsa, si prende diritti per Bocchetta Concolì ( o Bochet dei Cunculì, come doveva suonare il nome originario). Il percorso è una bella strada militare fino a circa 900m, dove gira decisamente a dx e si stringe in sentiero, comunque comodo. Giunti verso i 1000m si trova un bivio indicato che, verso ds va a Bocca Pasumer, mentre continuando a salire porterà a Bocchetta Concolì (1207m). L’ultimo tratto di sentiero è da considerarsi per EE, visto che è continuamente interrotto da salti rocciosi, non troppo difficili, ma talora insidiosi, specie l’ultimo, regolarmente bagnato e scivoloso (al ritorno ci siamo passati scendendo sulla destra, aggrappati ai rami). Una cinquantina di metri sotto la bocchetta si trova una bella fontanina, un tempo ricca d’acqua sorgiva, ma oggi stranamente secca ( e sì che siamo ad inizio stagione). Mal per noi che siamo partiti con poca acqua, confidando proprio in quella. Giunti alla bocchetta, si prosegue scendendo dall’altra parte, per il sentiero SAT che porta a S.Barbara (od anche, come una volta da noi percorso, alla bocca Pasumer, o anche a cima Capi, per sentiero molto bello, parzialmente attrezzato, che potete vedere qui). Non occorre scendere troppo: dopo giusti 30m, esattamente al settimo tornate (sinistrorso), verso dx se ne va il sentiero (non segnato nè indicato) per Grotta Daei, ben visibile, anche se oggi sbarrato da alcune piante cadute e da una piccola franetta, ostacoli risibili perchè facilmente superabili. Il sentiero percorre un lungo traversone, con poca pendenza, ed alcuni tratterelli esposti, per incuria di chi potrebbe manutenerlo. Giunti nei pressi di una parete rocciosa, occorre accorgersi del tornate destrorso, perchè il sentiero pare proseguire diritto. Porta in breve ad un bello spiazzo sotto le rocce, da dove si potrebbe proseguire scendendo un attimo e proseguendo in forte esposizione. Parendoci strano, siamo ritornati sui ns passi, scoprendo l’arcano dopo pochi metri. Dopo il primo tornante, la montagna si fa meno erta, e con altre due giravolte ci si porta sul sentiero di arroccamento finale (grotta in cemento), che costeggia da Nord l’esile cresta che unisce le due vette equivalenti, l’una a ds, l’altra a sn. Mancando ogi segnalazione, noi abbiamo preso a sn, per una trentina di metri, fino a trovare una traccia che sale in cresta e, girando dalla parte Sud, ci porta con facilità alla vetta Est, spaziosa e panoramica, con grande vista sul lago e sullo Stivo.
Tornati sui ns passi, scendiamo dalla bocchetta Concolì fino al bivio sottostante (1000m), dove prendiamo a sn per bocca Pasumer, per un bel sentiero che segue una trincea pressochè intatta. Giunti a Pasumer, si prosegue per una cinquantina di metri in salita, fino ad incontrare il sentiero che scende da cima Rocca e, girando a dx, torna a Biacesa. Superata la casetta sottostante, al primo tornante destrorso si prende a sn (stranamente non indicata) e si va fino all chiesetta di S.Giovanni ed al biv.Arcioni. Pranzo al sacco, approfittando dei confortevoli tavoloni, e poi ritorno a valle.
Altitudine massima: 1279 m
Altitudine minima: 427 m
Totale salita: 966 m
Totale discesa: -952 m