passo Fobbia (900m) e Costa del Vecchio (1200m) da Piovere (400m)

Poichè le previsioni del tempo parlano di freddo incombente, scegliamo una passeggiata non troppo impegnativa, sui monti del Garda, che ci vedono da un po’ di tempo frequentatori abituali. In effetti il giro è molto bello, ma completamente sbagliato per la stagione: dopo 20 minuti di sole mattutino, ci infiliamo in un ombra continua, che si interompe per altri 20 minuti al momento del pasto, visto che, sopra la località di Boldis, troviamo una casetta al sole. Per il resto, buio fitto e freddo intenso (oramai anche pochi gradi sotto zero, che quando si faceva sci da fondo si consideravano caldo equatoriale, e richiedevano sciolina argento, pastosa e appicaticcia, ci appaiono gelo insopportabile).

Giunti a Piovere, frazione di Tignale, superiamo un grande parcheggio e giriamo subito a destra, salendo per via Gramsci e fermandoci all’ultimo parcheggio agibile (425m). In realtà la strada che percorreremo è aperta al traffico, e questo ci concederebbe 2km e 200m di dislivello in più, buoni poi giunti in quota. Ma è la prima volta che siamo qua, e non lo sappiamo. Pertanto saliamo fino al punto panoramico, sopra il paese, dove si gira a ds imboccando una strada asfaltata, che sale fino alla località di Boldis, da dove torneremo. La strada, scopriremo poi, è stata realizzata per portare ad un villaggio turistico, a 900m di quota, villaggio di una trentina di villette, abbandonato e invaso dalla vegetazione, per fallimento della società costruttrice. Subito dopo l’uscita dalle ultime case, troviamo una stradella a sn, con l’indicazione per cima Rocchetta (una modesta altura (900m) tra Muslone e Piovere. Con una miglior conoscenza dei luoghi, avremmo potuto tornare da lì, in un giro appena leggermente più ampio, invece di scendere per la strada asfaltata, come poi effettivamente faremo. Ma l’esperienza non ha prezzo proprio per questo…

Seguiamo quindi la strada asfaltata che sale con pendenza moderata (10%) per circa 2km, fino ad un tornante sinistrorso (650m), dove troviamo la partenza di una strada minore che, andando verso dx, ci porterà alla località di Vione e poi al passo Fobia (indicati nel cartello). 

Apriamo una parentesi di toponomastica: sulla cartina Kompas il luogo è indicato come passo Fobbia, qui lo indicano passo Fobia, mentre in loco lo chiamano (cartello in immagine) Bocca Fobia. Bocca Fobia, sempre sulla carta Kompass, è invece il goletto che separa la valle di Fobia, sopra S.Michele di Tremosine, dalla valle di Bondo. Noi ci atteniamo alla versione Kompass.

Prendiamo questa strada, sterrata, che si addentra (nell’ombra) nella valle di Paul, fino a raggiungere il fondo. Qui si supera facilmente il torrente su pietre affioranti e si giunge a Vione (700m), una modesta costruzione che vede il sole la notte di S.Giovanni. Si incrocia subito dopo una strada, cementata, che sale da Tignale, e che ci porterà, seguendo il torrente, fino al passo Fobbia (1900m). Poco prima di arrivare al culmine incontriamo il cartello a sn per cima Denervo, proprio il percorso che vogliamo fare noi. Peccato che una barriera di filo spinato passa rasente al cartello, impedendo ogni accesso. Anche al di là, il sentiero non è visibile. 

Saliamo fino al culmine e proseguiamo un tratto sulla strada che porta a Brione, senza trovare altra indicazione per il Denervo. Torniamo al culmine e saliamo nel prato, da dove, veso destra, intuiamo una entrata nel bosco. La raggiungiamo, ed effettivamente troviamo la partenza di un sentiero bollinato, senza indicazioni. Lo seguiamo per un tratto, ma troviamo vegetazione caduta e franette. Poichè anni fa ho già fatto il percorso contrario, dal Denervo a passo Fobia, mi sembra di ricordare che alla fine avevamo perso il sentiero ed eravamo scesi seguendo direttamente il crinale del monte. Perciò, pensando di aver sbaglato strada (vediamo poi dalla traccia GPS che invece eravamo sul percorso corretto), torniamo indietro e prendiamo direttamente per il crinale, seguendo la massima pendenza. E’ un bel percorso, aperto e non troppo erto, che ci porta sul primo dosso, dove ritroviamo il sentiero abbandonato, che poi sale in una sorta di toboga, seguendo direttamente il costone. Nostra meta è la località Costa del vecchio, da dove si può girare a sn e scendere a Boldis, da dove ritornate a Piovere. In realtà troviamo una deviazione a sn, indicata come “senter del Vec“, a circa 1200m. Pensando, ingannati da nome del sentiero, di essere già anche alla Costa, che invece è 100m sopra, prendiamo il sentiero a sn, che, pianeggiando nel bosco, ci porta, tra belle rocce e bei faggi, ma sempre all’ombra e imbiancato di grandine, fino a incrociare la stradella che scende da Costa (quella che intendevamo percorrere), in prossimità di una bella casetta che sorge su un costone solatio, dove ci fermiamo per il desinare. Da lì poi, scendiamo prima all’incrocio di Marmere, dove incontriamo la strada che viene da Piazze e Premaur (meta di una gita precedente), e poi a Boldis, da dove discendiamo per strada asfaltata (sempre nell’ombra) fino all’incrocio dove chiudiamo l’anello e poi a Piovere. Scendendo a Boldis, si trova una indicazione a dx, che porta alla Rocchetta e che avrebbe permesso un giro più ampio. Ma lì ho preferito, senza un vero motivo, seguire la strada, passando rasente al villaggio abbandonato, veramente impressionante.

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Distanza totale: 16167 m
Altitudine massima: 1226 m
Altitudine minima: 417 m
Totale salita: 952 m
Totale discesa: -960 m
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