i monti di Pregasina

Pregasina (580m) è una piccola frazione di Riva d.G. all’imbocco Sud della val di Ledro, che si raggiunge prendendo subito a sinistra, all’uscita della nuova galleria che da Riva porta in valle.

E’ posto allo sbocco di una U formata da monti, più elevati verso Ovest e man mano decrescenti ad Est.

Questi monti, che durante la Grande Guerra, fronteggiavano le posizioni austriache di cima Capi e dello Sperone, dall’altra parte della valle, sono ricchi di fortificazioni e resti delle postazioni degli Alpini che le presidiavano.

Possono essere percorsi in un anello, che partendo dal Nodice (859m), che rappresentava il bastone più avanzato, a Nord, si alza poi a cima Bal (o cima Nora) (1252m), raggiunge cima Nara (o cima dei Coi) (1376m), passo Guil e ritorna attraverso passo Rocchetta e bocca Larici a Pregasina.

1) la Scala Santa del Nodice (859m); il Nodice è così chiamato perché fortificato dall’ing.Nodic, austriaco, poichè il confine passava a Sud di tale cima. Fu conquistato subito dagli Alpini, con 5 giorni di combattimento nel 1915, e fu da loro rifortificato verso Nord. Costituisce la meta di una facile gita, ovvero il punto di partenza del più impegnativo giro delle cime di Pregasina. Raggiunto Pregasina, lo si attraversa fino al parcheggio sotto la chiesa. Da qui si sale al sagrato, da dove si prosegue verso sinistra (Sud), uscendo dal paese per la carrareccia che va a bocca Larici (quindi, nella direzione opposta a quello cui sembra di dover andare); dopo un centinaio di metri si trova la deviazione a destra per il Nodice, che parte come stradella, e divien presto sentiero, che rigira a dx e sale verso bocca di Lè. Giunti in prossimità della cima, si abbandona la direzione bocca di Lè, per prendere un sentiero a dx che si porta sotto la parete, attraversa una strettoia tra picchi rocciosi ed inizia a salire un percorso scavato nella roccia, chiamato Scala Santa, che, con l’aiuto non indispensabile di corde metalliche, porta alla cima. Qui si segue verso dx la trincea, che aggira tutta la vetta e scende poi a un piccolo monumento, dal quale, verso dx si giunge in piano a bocca di Lè, da dove si può tornare a valle, o proseguire per il prossimo percorso

2) giro delle cime Nora e Nara (1259-1376m); dalla bocca di Lè si prende il sentiero in centro, indicato. Il sentiero prosegue in piano, e poi inizia a scendere verso Ledro. Qui occorre fare attenzione, perché il vero percorso si stacca sulla sinistra, con un salto in alto sulla scarpata, e risulta poco visibile. Se scendete troppo, dovete tornare indietro (così feci io a suo tempo). Da qui, non potete più sbagliare, ma il sentiero, che sale di qua e di là dalla cresta che scende da cima de Bal (cima Nora), non è del tutto facile, essendo stretto e talora esposto. Ad un certo punto c’è anche la possibilità di seguire la cresta, per un percorso più alpinistico, che voi eviterete avendone già abbastanza del vostro. Si passa vicino ad una casermetta, dalla parte Pregasina, e poi si prosegue verso la vetta, che si raggiunge dalla parte Ledro. Piccola croce di vetta. Si prosegue in cresta verso Sud, con vari saliscendi. La cima Nora (o cima dei Coi), non viene raggiunta direttamente, ma vi si passa sotto lato Pregasina, trovando più avanti il sentiero che vi sale, ritornando indietro sulla cresta. Non spaventatevi per l’indicazione minatoria: è facile, il difficile viene se volete andare avanti dopo la vetta. Attenti, però, a non cadere nelle trincee che tagliano il sentiero: piuttosto di saltare e sbagliare, girate intorno.

Si torna indietro al bivio, e si prosegue, scendendo alla bocca sottostante. Qui inizia un percorso a saliscendi fino al monte Guil (1322m), da dove si scende verso il passo omonimo. Cento metri sopra il passo, al margine alto del prato, si trova la deviazione a sinistra, all’indietro, per il passo Rocchetta (se scendete al passo Guil, dovete poi scendere fino quasi a cima Mughera per trovare un altro sentiero per p.so Rocchetta). Il passo Rocchetta (1159m) è caratterizzato da un caratteristico picco, verso il lago, traforato da fortificazioni. Si scende poi verso sinistra, si raggiunge una bella malga e poi, girando a destra, si va, un poco in piano, un po’ scendendo, a bocca Larici (907m). Senza raggiungerla, si gira a sinistra e si scende per comoda strada fino a Pregasina, sfiorando, talora, i baratri verso il lago. Arrivo sul sagrato di partenza.