Qualche mese fa, passando da baita (o malga) Vesì, per questo percorso, ho scoperto la valletta che sale a bocca Tortavai, che allora era piena di neve, e mi sono ripromesso di salirvi, perché mi sembrava (come in effetti è) una via di salita alternativa al monte Cadria.
La bocchetta (che gli Austriaci chiamavano b.ta Mason, come la valletta che vi sale dalle da Pieve di Bono, si apre a Nord del Cadria, sul sentiero che proviene dalla bocca dell’Ussol (anche qui).
In effetti, un bel percorso ad anello dovrebbe prevedere la partenza dalla Centrale di Lenzumo (950m), con salita a baita Vesì (1450m) per il sentiero ben indicato sulla destra appena prima della Centrale. Da qui salita a bocca Tortavai (1947m), poi al Cadria (2254m), con ritorno a Lenzumo per la normale (per il sentiero facile che aggira la valletta a Sud del Cadria). Questo perchè il sentiero per il Cadria da Tortavai è piuttosto erto ed esposto, e più adatto ad essere effettuato in salita che in discesa (leggo queste informazioni su Internet, da alpinisti che vi sono passati).
Io, comunque, poichè non pensavo di salire sul Cadria (le mie ginocchia non mi consentono, per ora, di superare i 1000m di dislivello), sono salito a Vesì da Ponte dei Carri, sulla strada di Concei per il Faggio.
Ho approfittato della strada bianca per portarmi a 1000m, in circa 1 km, ed ho parcheggiato alla presa d’acqua, in un largo spiazzo.
Da qui, dopo altri 100m di strada, parte il sentiero, poi mulattiera, poi ancora sentiero, per baita Vesì (1450m).
Qui giunti, non si raggiunge la baita, che resta sulla sn, ma si sale fino al cartello indicatore più in alto. Appena prima del cartello, una traccia non segnalata sale nell’erba, per la max pendenza, leggermente verso sn. Dopo circa 30m gira decisamente a sn e sale con pendenza più moderata, fino ad entrare nella valletta a sn (Ovest) di baita Visi, che conduce a Tortavai. Qui il sentiero cessa d’un tratto, per divenire una tracciolina che sale diritta nell’erba. La traccia, poi, sparisce, del tutto (1700m), fin sotto la bocchetta, dove riappare, provenendo da dx, sopra un tratto sassoso.
La bocchetta è ben guardata da una serie di finestre per mitragliatrici, alte a sn.
Riprese quindi il sentiero, si sale con due erti tornanti fino ad incrociare il sentiero 455 di Concei, che da dx scende da cima La Roda e poi dalla Bocca dell’Ussol, a sn sale sul Cadria, con stretti tornanti sull’erta erbosa. Giunti sul sentiero, orizzontale, non si capisce dove stia la bocchetta, che non è indicata, mentre il sentiero corre sotto il crinale. Dapprima siamo andati a sn, verso il Cadria, ed abbiamo trovato un intaglio appena prima che inizi la salita. Appena sotto, verso la val Mason, si aprono due grotte, raggiungibili con staffe di ferro in pessime condizioni (evitare).
Andando invece a dx, il sentiero, dopo una bella grotta che perfora la parete, sale e passa per la vera bocchetta (non segnalata) e si porta sull’altro versante, dove, dopo 10 metri, si apre uno spiazzo adatto al riposo.
Rimpiangendo amaramente di non poter più salire verso il Cadria, la cui parete Nord incombe, cadendo da 300m sopra di noi, siamo ridiscesi per lo stesso percorso. Giunti sopra baita Vesì, invece di scendere, abbiamo traversato orizzontalmente nell’erba fino a trovare il sentierino che sale in meno di cento metri, alla baita Ernia, un bel bivacchetto ben tenuto, che ci ha ospitato per il pranzo, riparandoci dal sole cocente.
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n.b. : la traccia, probabilmente per le montagne incombenti, risulta estremamente disturbata
Altitudine massima: 1946 m
Altitudine minima: 996 m
Totale salita: 1004 m
Totale discesa: -1015 m