monti Durmont e Cargadur con GPS

(1835 e 1871m). Queste due cime formano il lato occidentale della bella valletta di Manez, che sale verso Nord nel tratto in cui il Sarca, sotto Tione, volge verso Est. Meritevoli di salita più per il bel panorama che per meriti propri (ad Ovest hanno l’Adamello-Carè Alto e la Presanella; a Nord il gruppo del Brenta, con cima Vallon e il Corno di Senaso). Subito ad Est di Tione si trova il paese di Preore, all’imbocco del quale sale verso Nord una bella strada con indicazione “Montagne”, alle località di Larzana, Binio e poi Manez, oppure, girando a sn prima di Binio, al passo Daone (1300m). Per il giro descritto, è meglio partire da Manez, invece che dal passo Daone, come fatto da noi, poichè si evita una salita finale e 90 metri di dislivello in più. Dal passo Daone (capanna Durmont) si prende l’indicazione per il Durmont: si sale verso dx e subito di nuovo a dx, verso Pramarciù. Dopo 95m di salita, si sbuca a Dotor, si gira a sn e si interseca, dopo pochi passi, la strada cementata che sale da Manez, in località Pramarciù (2400m). Si segue la strada in salita, attenti al segnale “Durmont” che vi butta a dx su un tratto ripidissimo, che risale la scarpata fino al sentiero vero e proprio, che vi porta, prima attraverso un bel bosco di faggi e conifere, poi su tratto erboso, fino alla vetta, con bella Croce. Da qui si prosegue in cresta, fino ad una seconda vetta, più alta della prima, e poi si scende fino al passo di Campiol (1671m). Qui si ricomincia a salire, con scarsi segnali, fino alla bella vetta del Cargadur, preceduta da faggi secolari e da pini tranciati dai fulmini (se si perde il segno -i segni qui divengono rari e cambiano addirittura colore-, tenere piuttosto a sn). Superata una prima vetta, si scende e si risale alla seconda, più elevata. Qui occorre elevare una vibrata protesta a coloro che segnano i sentieri in questa zona: non si possono indicare con bei cartelli (fino al passo di Campiol) dei sentieri che poi si smette di segnare proprio nei tratti più critici. La discesa dal Cargadur (manca perfino l’indicazione di vetta!) verso il passo Malghetta non è segnata in alcun modo sul sentierino precipite che scende sulla sn del versante, mentre sulla dx, una freccia su di un tronco secco indica di scendere per prati, senza alcun altro segnale, fino al bosco di faggi, 200m sotto. Qui, se siete fortunati, due bolli rossi vi indicano l’incrocio sottostante (un poco a sn). Altrimenti, poco male, Scendendo non potete mancare il sentiero n.12 che dovrebbe riportare a Pramarciù, senza scendere a Manez. Purtroppo, per assenza di chiari segnali, siamo invece scesi fino a Manez, e poi risaliti per 200m a Pramarciù, per poi tornare al passo Daone. Probabilmente occorreva seguire una strada forestale, che si stacca, in salita, sulla dx ad un tornante (il sentiero, nel frattempo, è divenuto strada bianca), ma non ci sono segnali di sorta. Dall’altra parte della valle, il monte Iron (1864m) dà la possibilità di un giro ad anello più lungo, per gambe migliori (scesi dal Cargadur, si trova la freccia per l’Iron -2h).

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Distanza totale: 14752 m
Altitudine massima: 1886 m
Altitudine minima: 1215 m
Totale salita: 1070 m
Totale discesa: -1069 m
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