Il monte Forametto dovrebbe, ragionevolmente, essere la massima elevazione sulla dorsale che divide la valle del Traversante, che sale da Collio Val Sabbia, dalla valle del Prato della Noce, che sale da Cecino di Vobarno, prima del Buco del Tedesco. Invece, la carta Kompass, probabilmente per errore, lo pone alla quota 1239 della cresta, segnalando subito dopo le quote 1319 e 1325. Altri pongono la vetta a 1332m. Anche la mappa GPS qui sotto indica come vetta del Forametto la quota inferiore, mentre noi siamo saliti alla quota massima possibile, come risulta dal rilevamento (1345m), leggermente sovraquotato.
Vi si può salire dal Buco del Tedesco, per la cresta un poco impegnativa (l’ho fatta da giovane, in discesa, e continuando fino allo Spino), ma la via più semplice è quella che qui indichiamo, con partenza dall’Agriturismo Traversanti di Collio di Vobarno (400m), cui si accede da Collio, risalendo per due km la valle del Traversante e parcheggiando al Guado del Rio Traversante, appena sotto l’Agriturismo.
Si prende la strada che passa a lato dell’agriturismo, e si prosegue sempre diritti, evitando le uscite a destra, che portano ad abitazioni private. In fondo alla valle (780m circa), l’ultima strada a destra, in leggera discesa all’inizio, sale poi alla C.na Pozze (1042m), ma noi teniamo ancora diritti (le altre strade indicate nella mappa GPS sono tutte invase dai rovi). Poco dopo la strada gira verso sinistra, e si fa più impervia. Con qualche tornante guadagna quota, proseguendo poi decisamente verso Ovest fino alla bella località Gardoncello (1041m), con malghe e prati. Con breve deviazione si sale al m.te Cappuccio (1091m), un cocuzzolo tondo, sperando in un bel panorama, che le nebbie invernali ci negano. Ridiscesi al bivio (indicato), si prosegue ora verso Est, con il Forametto bene in vista. Al primo roccolo (1090m) ci si accorge che era inutile salire sul Cappuccio, visto che il panorama è lo stesso. Si sale ancora per stradella fino al roccolo successivo, dove la strada si fa sentiero ed entra nel bosco (inutile la deviazione a sn per cresta, segnata prima del roccolo per distogliere i disturbatori dell’uccellanda). Giunti ad un goletto, si vedono sulla sn tracce poco segnate che salgono per la cresta: si possono seguire e portano ugualmente in vetta. Noi proseguiamo (non so se meglio o peggio) per il sentiero che prosegue nel bosco, in leggera salita, fino a scollinare leggermente appena sotto le rocce della balconata finale. Qui, in vista dell c.na Pozze, il sentiero, divenuto quasi traccia, si piega a sn (segno rosso su sasso) e sale decisamente e precipitosamente per un canalone erboso, fino a superare alcune piante di robinia (?), dopo le quali l’erta si fa meno ripida. Seguendo i radi segnali bianco-rossi si sale comunque quasi per la massima pendenza fino a raggiungere la cresta sopra i 1300m. Poco più a sinistra si vede un rilievo un poco più elevato. Lo si raggiunge e si constata facilmente che più in alto non si può salire. Questa è per noi la vera vetta, mentre quota 1239 rimane alla destra del punto in cui siamo saliti in cresta. Ritorno per lo stesso, stando attenti ai segnali che vi riportano al passaggino tra le piante. Poi il percorso torna elementare. Si sarebbe potuto rientrare anche per cresta, ma la presenza di neve ghiacciata lo sconsigliava.
Giunti a Gardoncello, appena iniziata la discesa dopo la cascina, si può prendere un percorso, a sn per chi scende, per c.na Pozze, che attraversa tutto sotto il Forametto, fino alla cascina che appare davanti a noi, dall’altra parte della valle; da qui si scenderebbe per strada all’incrocio a 800m segnalato più sopra. Noi, per pigrizia, non lo abbiamo fatto, rifacendo tutto come per l’andata.
.
.
Altitudine massima: 1345 m
Altitudine minima: 413 m
Totale salita: 992 m
Totale discesa: -999 m