Bellissimo giro ad anello, con sentieri e tratti attrezzati ben tenuti e segnalati. Occorre comunque essere un tantino esperti, soprattutto per affrontare la salita e la discesa dal Dos d’Abramo che, specie nel tratto Nord, che noi affrontiamo in discesa, presenta circa dieci metri verticali, con appoggi ben messi, ma limitati al mezzo piede. Occorrono quindi assenza di vertigini, piede fermo, zanne d’elefante, denti di lupo, zampe di cicogna, occhio d’aquila. Noi, totalmente sprovvisti di queste qualità, ce l’abbiam fatto lo stesso, ma con un poco di tremore.
Il Bondone, con le tre cime, che, da Sud a Nord sono: Cornetto (2180m), Dos d’Abramo (2140m) e cima Verde (2103m), costituisce il fianco orientale di una valle (valle del Merlo) disposta a V con il Cornetto all’estremo Sud, mentre il fianco occidentale è una lunga e dolce dorsale (Costa dei Cavai).
Il giro può essere fatto in senso antiorario (quello scelto da noi), ma anche al contrario.
Saliti da Trento in macchina fino alla piana delle Viote (1560m), per la bella strada che passa per Sardagna e Candriai (un’altra strada sale da Aldeno), si parcheggia presso un centro turistico sulla sinistra della strada (noi abbiamo proseguito per qualche centinaio di metri verso sn, ma senza utilità alcuna). Qui si punta verso le tre cime, seguendo il sentiero ben indicato, che costeggia un biotopo, e si tiene la destra per rimontare la Costa dei Cavai (“direttissima Cornet”). La salita è piuttosto noiosa, ma tranquilla, fino a circa 1900m, dove si spiana per un tratto in vista della vetta del Cornetto. Giunti sotto questa cima, la si aggira sulla dx e, appena giunti sul versante Ovest, conviene abbandonare il sentiero che prosegue pianeggiante, per salire direttamente sfruttando un percorso che zigzaga tra le rocce. Dalla cima noi siamo poi scesi verso Sud, per il sentiero che però costringe a superare un breve balzo poco tracciato. Raggiunto il sentiero orizzontale, lo abbiamo seguito ad aggirare il Cornetto da Sud, portandoci sotto la parete Nord, fiorita di splendidi e rarissimi esemplari di Androsace helvetica. Si scende poi sul macereto, direttam,ente verso Nord, fino a portarsi sulla cresta erbosa che porta verso il Dos d’Abramo. In fondo alla discesa, una bella fontana in muratura offre una gradita sorpresa. Il Dos d’Abramo può essere evitato, sia a dx che a sn, per sentieri che lo fiancheggiano (meglio a sn, che quello di destra non so…). Chi ci vuol salire, invece, ci va diritto contro; si supera un saltino di due metri e poi si gira a sn per bel sentiero poco esposto, fino ad entrare in un canalino, ben attrezzato e ben appoggiato. Lo si supera facilmente e poi si raggiunge un secondo salto attrezzato, con un tratto di scala metallica. Anche questo è facile. Raggiunta la cima del Dosso, questa si apre in una distesa pianeggiante, che, dalla cima vera e propria (occorre abbandonare il sentiero per salirvi alll’indietro verso dx), scende ad un goletto, da dove, verso dx, parte la via attrezzata di discesa (da non confondere con la via ferrata Segata. che si incontra per prima, e da evitarsi se privi, oltre alle qualità già indicate, anche di ali di cherubino). Prima di scendere, però, si deve risalire per raggiungere il picco con la grande Croce e campana. Tornati sui propri passi al goletto, si inizia a scendere con l’aiuto di corde e staffe. All’inizio sembra tutto elementare. Poi, d’un tratto, un pozzo verticale dove la corda metallica affonda direttamente, mette a dura prova il vostro apparato nervoso: niente paura. In realtà la parete è provvista di ogni genere di appoggio per tutti i piedi possibili (generalmente due). affidatevi quindi alla corda (mettete via prima i bastoncini, che vi ostacolano) e scendete tranquilli. In pochi metri sbucherete su una bella cengia che, anche con l’aiuto di ulteriore cordame, vi accompagna fuori dal pericolo riportandovi sulla cresta tra Dosso e Cima Verde. Qui il sentiero si fa tranquillo (un solo breve tratto dove si gira all’indietro a sn, per superare un gradone), fino al bel prato di cima Verde. Da qui si ridiscende alle Viote, dapprima per larga dorsale, poi per sentiero boschivo, erto e scosceso, tra sassi e radici, ma non pericoloso.
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2 giugno 2017; le tre cime del Bondone viste dall'autostrada, di fronte ad Aldeno
2 giugno 2017; le tre cime viste dalla piana di Viote: Cornetto (dx), Dos d'Abramo e cima Verde (sn)
2 giugno 2017; il cartello che vi mette sulla buona strada: "direttissima Cornet"
2 giugno 2017; salendo per la costa dei Cavalli, sguardo sulla piana di Viote e su cima Palon (dx)
2 giugno 2017; verso i 1900m, riappare la vetta del Cornetto
2 giugno 2017; Cornetto e Dos d'Abramo
2 giugno 2017; qui iniziano le fioriture di Androsace vitaliana
2 giugno 2017; ancora il Dos d'Abramo, risalendo verso il Cornetto
2 giugno 2017; il raro Anemone baldensis
2 giugno 2017; gitanti verso il Cornetto
2 giugno 2017; anche qui si incontrano le solite facce
2 giugno 2017; il Dos d'Abramo e, in fondo a sn, cima Verde, salendo al Cornetto
2 giugno 2017; cammina cammina, il Cornetto s'avvicina
2 giugno 2017; Saxifraga oppositifolia
2 giugno 2017; sotto il Cornetto: vi si sale aggirandolo sulla destra
2 giugno 2017; uno scorcio sulla Croce del Dos
2 giugno 2017; dalla vetta del Conetto, vista sul Dos d'Abramo e sulla via di salita
2 giugno 2017; dalla vetta del Cornetto, la lunga cresta che scende a Sud, fino allo Stivo
2 giugno 2017; la presenza di bimbi non vi induca in errore: sono bambini alpini, razza trentina
2 giugno 2017; l'iscrizione sulla Croce del Cornetto
2 giugno 2017; resti di fortificazioni sul Cornetto
2 giugno 2017; buchi scavati dall'acqua (o dall'uomo?)
2 giugno 2017; girando dietro il Conetto da Sud, si trova un sentiero di guerra
2 giugno 2017; ecco il sentierino che attraversa tutta la paerete Nord del Cornetto
2 giugno 2017; il sentiero divien trincea
2 giugno 2017; spiazzo con resti di guerra
2 giugno 2017; l'introvabile Androsace helvetica in splendida fioritura
2 giugno 2017; le rocce a strapiombo dove alligna l'helvetica
2 giugno 2017; aguzzando lo sguardo, potete vedere numerosi pulvini della splendida Androsace
2 giugno 2017; Thlaspi rotundifolium
2 giugno 2017; discesa dal Cornetto
2 giugno 2017; il Cornetto, lato Nord, visto tra le fioriture di Thlaspi
2 giugno 2017; la bella fonte tra Cornetto e Dos d'Abramo
2 giugno 2017; ecco la via di salita al Dosso
2 giugno 2017; dopo la fonte, si affronta un primo salterello di pochi metri; poi, a sn, inizia un tratto attrezzato
2 giugno 2017; il primo tratto ferrato
2 giugno 2017; l'uscita dal primo tratto ferrato
2 giugno 2017; il sentiero porta ad un secondo salto, con corde e gradini
2 giugno 2017; anche il secondo è fatto
2 giugno 2017; sguardo all'indietro verso il Cornetto
2 giugno 2017; sulla vetta del Dosso si potrebbe giocare a pallone (disponendo di raccattapalle volanti)
2 giugno 2017; il picco Nord del Dos d'Abramo, con Croce e gitanti
2 giugno 2017; alla Croce del Dosso d'Abramo
2 giugno 2017; guardando dal Dosso verso cima Verde
2 giugno 2017; dal Dosso verso il Cornetto
2 giugno 2017; ecco la via di discesa, che si raggiunge tornando indietro dalla Croce
2 giugno 2017; inizio della discesa: sembra elementare
2 giugno 2017; qui si inizia a dubitare che le cose siano più complicate...
2 giugno 2017; uno sguardo verso l'alto
2 giugno 2017; da qui in poi si scende verticalmente; comunque ci sono appoggi a sufficienza per venirvelo a raccontare...
2 giugno 2017; il tratto più verticale
2 giugno 2017; l'uscita sulla cengia sottostante
2 giugno 2017; le pareti in mezzo alle quali sale la ferrata Segata (evitare!)
2 giugno 2017; la cengia si fa attrezzata..
2 giugno 2017; le belle corde che fan da corrimano proprio là dove occorre...
2 giugno 2017; ecco di nuovo il vecchiaccio che ci segue...
2 giugno 2017; strane manovre...
2 giugno 2017; alla fine della cengia, riecco il facile sentiero, con grande abbondanza di frecce
2 giugno 2017; eccoci indirizzati alla terza cima: quella Verde
2 giugno 2017; sguardo all'indietro
2 giugno 2017; Ranunculus seguieri, pur esso molto raro
2 giugno 2017; le balze che si precipitano nella valle dell'Adige
2 giugno 2017; ancora il Dos d'Abramo dietro di noi
2 giugno 2017; e cima Verde davanti
2 giugno 2017; quasi cima Verde, Dosso e Corentto
2 giugno 2017; il cocuzzolo roccioso di cima Verde, a Sud: vi si sale aggirando a sn
2 giugno 2017; dalla vetta di cima Verde
2 giugno 2017; l'ampio dorso che scende dalla Verde alla piana delle Viote
2 giugno 2017; mostruosa radice sul sentiero per le Viote
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Distanza totale: 11541 m
Altitudine massima: 2173 m
Altitudine minima: 1564 m
Totale salita: 848 m
Totale discesa: -841 m
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