La Val Gelada di Campiglio è nota come bel percorso sci-alpinistico, ma è invece bellissima anche come escursione estiva, con un sentiero che si alza per quasi 1000m sempre ben tracciato e per tutti (almeno per tutti quelli che riescono a superare quel dislivello). Vi son solo cinquanta metri, tra i 2400m ed i 2500m, su sfasciume erto, e gli ultimi 5 metri per issarsi al goletto dei tre Sassi (2612m), dove termina la valle, su sfasciume molto erto, ma sono solo tre passi.
Niente acqua, come al solito sul calcareo. Per il resto, bellissime pareti che fiancheggiano la salita; due ampi catini coperti d’erbe e di fiori; bellissime possibilità di prosieguo per coloro ai quali i mille metri fanno solo il solletico.
Infatti, dal goletto si dipartono altri tre precorsi: a sn, vrso Nord, il sentiero attrezzato (via ferrata alpinistica Costanzi) per il bivacco Bonvecchio (o Sassara), solo per i salitori più che abili; verso Ovest una ripida discesa su sfasciume per la valle delle Giare, a raggiungere ai 2150m il sentiero delle Palette, che riporta, risalendo verso dx, al passo Grostè (dove arriva la funivia, per la discesa); verso dx, rimanendo sul fianco della valle, il sentiero che porta al rif. Graffer, dove pure, scendendo 200m, si può approfittare della funivia. Abbiamo visto che la maggioranza degli altri salitori, giunti mentre noi già scendevamo a valle, prendevano il sentiero per il Graffer.
Comunque, si parte dalla malga Mondifrà (1632m), che si raggiunge partendo dal parcheggio della funivia di Campo Carlo Magno, per una bella stradina pianeggiante, in parte asfaltata.
Parcheggiata la macchina in ampi spazi disponibili, si supera la malga e si prosegue per 100m, fino a trovare il sentiero sulla dx (cartello) che risale la valle.
Cento metri sopra si incontra una strada che porta al Graffer, ma si prosegue diritti per il sentiero. Si rimane nel bosco fino ai 2000m, dove si alza il primo gradone glaciale. Qui si incontra un bivio che, verso dx, porta alla stazione della funivia in 1,20h.
Noi proseguiamo per il sentiero che risale la valle rimanendo sulla sn, dove una valletta verde offre un facile passaggio. Più in alto si alternano pianori e gradoni, fino ai 2400m, dove inizia un tratto sfasciumoso, che presenta 50m un poco erti. Poi si sale tranquilli fin sotto il valico, dove si superano 20 metri di sfasciumi, con gli ultimi 5 più erti.
Verso i 2200 metri vediamo vari esemplari di una Nigritella bicolore: bianca sotto e rossa sopra. Non è la Gimnadenia bauschmanniae, endemismo del Brenta (Nigritella del Brenta), pure bicolore, ma più globulare. Forse un ibrido? Se qualcuno lo sa, lo dica.
Tra i 2200 ed i 2400, bei ciuffetti di Saxifraga sedoides.
Negli ultimi 200 metri abbonda la Gentiana bavarica subacaulis, molto simile alla Gentiana brentae, ma con foglie non papillose.
Dappertutto, sopra i 2000m, la gialla Anthyllis vulneraria, che ricopre il verde delle coste e dei pianori erbosi.
.
.
Altitudine massima: 2584 m
Altitudine minima: 1631 m
Totale salita: 986 m
Totale discesa: -982 m