Sorge a Sud-Ovest dei laghetti di Colbricon, separato da questi dal passo di Colbricon (1908m). Fu teatro di sanguinosi combattimenti nella prima grande Guerra. Dal passo Rolle (500m prima del passo) si segue il percorso fino al lago e rifugio Colbricon. Qui si prosegue, aggirando il lago fino alla sponda opposta, dove il sentiero sale una ventina di metri, passa accanto a dei ruderi misteriosi e poi, girando leggermente a sn, scende al passo Colbricon, dove troviamo una bella Croce in memoria de soldati Tirolesi che su questi monti hanno combattuto e lasciato vita e giovinezza. A sn si va verso malga Ces. Noi, invece, iniziamo a salire per il sent.349, verso la forcella di Ceremana (il Colbricon non è indicato). Il sentiero, all’inizio, è piuttosto erto e dirupato, ma poi, aggirato da destra il monte ed entrato in un largo vallone tra i due Colbricon (Grande e Piccolo), si fa più dolce. Al fine, verso i 2300m, punta decisamente a destra, verso la Forcella Colobricon (2420m), ai piedi del Colbricon Piccolo, dove si può trovare un piccolo specchio d’acqua (ma noi lo abbiamo trovato completamente secco). Prima di giungere alla forcella si trova l’indicazione per la cima Colbricon, girando a sn e salendo per il pendio di lastroni. Anche dalla forcella, comunque, si raggiunge la via di salita, percorrendo il falsopiano che divide i due monti. Comunque, si lascia sulla dx il sentiero per la forcella di Ceremana, e si punta ad un goletto tra la cima del monte ed una concima sulla sua destra. Il sentiero è ben tracciato e segnato, anche se si fa più erto. Qui troviamo il fiore che cercavamo, la Sax depressa. Giunti sotto le rocce, inizia un percorso più impegnativo, anche se non difficile. Si gira decisamente a sn, per un sentierino quasi orizzontale che supera un salto sottostante, con piccola esposizione. Poi si sale per sfasciumi fin sotto un altro cordone di rocce, che si affronta verso sn, in diagonale (con qualche passaggio di 1°). Qui, noi, causa pioggia e fretta, abbiamo sbagliato strada, salendo a dx per una bella ed invitante cengia, con evidente traccia, che finiva ad una spalletta a coltello con baratro sottostante. Tornando con varie pive nel sacco, incontriamo gli ometti che indicavano il giusto cammino, ma, crescendo la pioggia, che ci accompagnerà per tutto il ritorno, per forse eccessiva prudenza, rinunciamo alla vicina meta, solo 50m più sopra. Agli emuli lasciamo il piacere che a noi è mancato.
Altitudine massima: 2542 m
Altitudine minima: 1856 m
Totale salita: 873 m
Totale discesa: -895 m
Altitudine massima: 2542 m
Altitudine minima: 1856 m
Totale salita: 873 m
Totale discesa: -895 m