Giro ad anello non particolarmente lungo, non particolarmente difficile, ma di grande soddisfazione, in particolare per la vista dei pascoli dell’Alpe Alba in fiore e poi delle emozioni (senza pericolo) del sentiero Andrighettoni sul Col Santino.
Siamo nelle retrovie austriache, della prima Grande Guerra. Da qui i battaglioni di Sturmtruppen e di Kaiserjaeger si spingevano, passando tra il monte Buso ed il Roite, fino al Dente Austriaco, dove, di fronte al Dente Italiano, fu orrendamente fermata l’avanzata imperiale della Strafexpedition. Sul fianco occidentale, il Corno Battisti ed il monte Testo, resi fortezze inespugnabili, impedivano agli Italiani l’assalto a queste cime.
Da Rovereto si sale a Trambileno e da qui a Giazzera, dove si prosegue per la strada del rif Lancia fin dove l’asfalto finisce. Un comodo parcheggio sulla destra vi permette di lasciare il mezzo, pure all’ombra (1340m).
Si risale per qualche centinaio di metri la strada sterrata, passando accanto (sulla dx) al cimiterino austriaco, riattato dagli Alpini, dove potete cantare Ich hatte einen Kameraden, se la sapete, altrimenti va bene anche un Requiem.
Poco dopo, sulla sinistra parte il sentiero delle Pale, n.132B, per l’Alpe Alba. E’ un bel sentiero, che scavalca senza pericoli, ma con qualche emozione, le balconate rocciose sovrastanti, raggiungendo in breve la località Torno (1625m), dove vi aspetta una bella casetta, nuova nuova, ma col tetto di pietra, come qui si usava all’antica.
Si gira a dx e si risale una comoda carrareccia, giungendo sull’Alpe Alba, a 1850m, tra incredibili fioriture di Dactylorhiza sambucina rossa e gialla, avendo sulla sn le due casette gemelle caratteristiche del luogo. Qui, non sapendo se andare a dx o a sn, siamo saliti diritti per prato fino in cima al costone, dove ritroviamo una stradella che, girando a dx, ci porta al Dos dell’Anziana (2001m), che però aggiriamo sulla dx, passando appena sotto, per raggiungere un goletto tra il Dos ed il Col Santo, la cui Croce svetta sopra di noi. In breve la raggiungiamo, per accorgerci che non è proprio in vetta. Saliamo alla vetta (2111m) e ridiscendiamo per il versante orientale: un prato tutto costellato dalle buche delle cannonate italiane. Ritroviamo il sentiero sulla dx (l’abbiamo abbandonato per salire alla vetta), e scendiamo fino alla Sella dei Coi Santi (1820m), che si apre tra Col Santo e Col Santino.
Da qui si potrebbe scendere al rif.Lancia, che sta proprio qui sotto, ma noi riprendiamo a salire per il sentiero 131A, che porta in vetta al Col Santino (1123m) e poi ci riporterà prima all’Alpe Pozze (1877m) e poi al Lancia (1825m).
Mentre il Col Santo è un panettone erboso, con qualche parete qua e là, il Santino è una lunga e sottile cresta rocciosa, tutta strapiombante. La vetta è proprio in fondo alla cresta, quindi il sentiero (sent.Andrighettoni) deve passare proprio sotto le pareti sommitali e sopra quelle sottostanti, non senza qualche emozione per i passanti. Si tratta però di un percorso incredibilmente ben tracciato e ben tenuto, che si trascorre senza pericoli e quasi senza avvertire l’esposizione. Unica pecca: nel tratto finale cessa di essere ben segnato, offrendo qualche dubbio di troppo. In particolare, giunto sotto la vetta (sono due, a pochi metri, segnate solo da due modesti ometti di sassi), si trova un bivio, con un segno equivocamente posto nel mezzo, che, a sn porta alla cresta ed alla vetta, a dx riporta a valle. Non essendo però segnato, lo capisci quando, giunto in vetta, non trovi nessun altro sentiero che scende, e allora ti ricordi del bivio.
La discesa è anch’essa molto ben tracciata, col sentiero che intervalla lunghi tratti pianeggianti a brevi discese: deve trovare i passaggi tra le pareti che corrono in lunghe strisce orizzontali, percorse solo da onnipresenti camosci.
Si giunge alfine sulla strada che, girando a destra ci porta al rif.Lancia e da qui, sempre per strada, al parcheggio di partenza.
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Altitudine massima: 2124 m
Altitudine minima: 1365 m
Totale salita: 935 m
Totale discesa: -928 m