Lo Zuccone o Zucco dei Campelli è un bel monte roccioso che sorge tra la Valsassina (Lecco) ed il ramo della ValBrembana che sale verso Ovest da Lenna, fino a Valtorta. Vi siamo saliti da Moggio in Valsassina, perché in questo paesino si trova, oltre alla famosa fiaccola (che però non abbiamo visto, probabilmente perché sta sotto..), una comoda funivia che dagli 850m del paese porta a 1640 circa, ai Piani di Artavaggio (sabato e domenica, dopo le 8,30). Da quando, chiederete voi, un vero alpinista prende la funivia per evitare 800m di salita? Da quando ha compiuto i 70 ed ha un ginocchio fuori uso, rispondo io. Voi salite pure a piedi per il sentiero di discesa. A Moggio si arriva da Lecco, per la strada della Valsassina. Arrivati alla stazione superiore della funivia, si prosegue per la larga strada bianca, che scende verso destra ad un bell’albergo. Fate attenzione: da questa strada, in prossimità di una cappelletta che si vede sulla sn, parte il sentiero di discesa, non indicato qui, ma cento metri più in basso. Si segue la strada fino all’albergo, poi si gira a sn e si sale (anche per comode scorciatoie, che stanno a sn della strada) fino ad Artavaggio 2000 dove si trova prima il rifugio Nicola e poi il Cazzaniga (1860m). Senza raggiungere quest’ultimo, che sorge su un cocuzzolo, lo si aggira sulla destra per il sentiero 101, che sale ad un goletto tra Zuccone e Cima di Piazzo, dove si trova la baita La Bocca (1923m). Si prosegue per il 101 ancora un centinaio di metri, fino a trovare il bivio, ben indicato, che, girando a sn, sale per la cresta Est dello Zuccone.
Il sentiero è comodo, ben segnato e quasi per tutti (brevissimi tratti appena esposti). Solamente a pochi metri dalla vetta, si deve superare un intaglio che cade a picco per una decina di metri. La discesa è attrezzata con catene, ma fate attenzione: non è banale, perchè vi sono pochi appoggi è occorre lavorare un poco di braccia, specie all’inizio. Se non avete esperienza, potreste trovarvi appesi per le braccia, senza saper cosa fare: ampi passi laterali vi portano al sicuro. Dall’altra parte si sale con facilità, aiutandosi con le mani. Pochi metri e un breve traversino porta alla cima.
Al ritorno, fatto per lo stesso percorso, siamo scesi per il bel sentiero che parte dalla cappelletta già menzionata. Lo abbiamo un poco allungato aggirando sulla dx, seguendo le indicazioni Moggio (forse è meglio seguire una variante segnata per Moggio Torrente)
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Altitudine massima: 2153 m
Altitudine minima: 897 m
Totale salita: 702 m
Totale discesa: -1435 m