La parte centrale della val Seriana, sopra Villa d’Ogna, prima che giri a destra per Valbondione, comprende tre comuni, Ardesio, Gromo e Gandellino, che, verso Est, danno accesso ancora ai gruppi calcarei della catena Timogno-Omini (già vista nella valle di Valzurio) e alla prosecuzione fino al passo della Manina, della chiusura Ovest della val di Scalve.
Conosco pochissimo questa zona, essendomi limitato ad una salita da Ardesio alla sella di Vaccarizza, passando per lo splendido paesino di Ave, e ad una incursione in val Sedornia, la valle che sale da Gandellino, dapprima verso Sud-Ovest, poi girando a Nord, dietro il Vigna Soliva, e che segna il passaggio dal calcareo al siliceo; sono partito da Spiazzi di Gromo, con ciaspole, alla ricerca del lago di Spigorel, quel giorno sommerso dalla neve.
La val Sedornia: tornato, finalmente, in questa splendida valle (2016), ne posso parlare un poco più diffusamente. La valle inizia, dal basso, a Gandellino, o meglio a Tezzi Alti di Gandellino (980m), con un percorso da Ovest ad Est. Poi gira decisamente verso Nord, in località Stalle di Prato di Vigna (1287m), aggirando da Est la catena silicea del monte Vigna Soliva (da Sud: monte Calvera (2301m, Vigna Soliva (2356m) e p.zo delle Corna (2352m)), che rappresenta, d’altro canto, il perno attorno al quale la val Seriana gira verso Est, nel suo tratto alto, da Fiumenero a Valbondione. Pertanto, la val Sedornia sbocca, in alto, in due valichi che la immettono nella conca di Lizzola, in cima alla val Seriana. Ad Est, la valle è chiusa dalla catena calcarea del Vigna Vaga (p.zo di Petto, Vigna Vaga). A Nord Est dal Pizzol (2070m) e dal Barbarossa (2148m). Come si vede, la valle divide i monti silicei, ad Ovest, dai calcarei, a Est.
Ad Ovest e a Nord la valle confina con la val Seriana (Gandellino e Lizzola); ad Est, nella parte alta, con la val di Scalve (Colere, Vilminore); a Sud-Est, tramite il passo degli Omini, con la val Zurio.
La valle si sale da due percorsi: quello più ad Est, lato Vigna Vaga, che passa dal lago Spigorel, e quello ad Ovest, lato Vigna Soliva; i percorsi si dividono subito dopo la cappella di S.Carlo, sopra Tezzi Alti (1150m), e si ricongiungono al goletto tra il monte Cavandola ed il monte Sponda Vaga, al rif.Mirtillo (2000m), sopra Lizzola.
Un premio (bacio in fronte) a chi mi rivela da dove deriva il termine VIGNA, come nome di quei monti.
1) Ave di Ardesio e sella di Vaccarizza (1686m). Da Ardesio si sale alla superiore frazione di Piazzolo (763m), dove si parcheggia. Si prosegue per la strada che costeggia dapprima il torrente Rino, poi sale sulla sinistra, ad una malga, e prosegue fino ad un bivio, girando a destra del quale si entra nel pittoresco paesino di Ave (1099m), ora disabitato e destinato a luogo di villeggiatura. Proseguendo verso sinistra, si aggira Ave dal di sopra e si prosegue verso Nord-Est, passando per belle malghe e poi nel sentiero del bosco, fino a sbucare sulla sella di Vaccarizza, dove si incontrano gli impianti sciistici che salgono da Spiazzi, frazione di Gromo. Proseguendo verso destra si raggiunge il rifugio di Vodala (1780m), da dove si può salire a cima di Timogno (2096m).
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Val Sedornia:
2) al laghetto di Spigorel in val Sedornia (1858m). Percorso con ciaspole e nheve abbondante. La località di partenza più appropriata per la val Sedornia dovrebbe essere la località di Tezzi Alti (962m) sopra Gandellino. Forse temendo di non trovarvi parcheggio, sono salito a Boario di Gromo, località sotto Spiazzi (1200m), e, tra l’una località e l’altra ho parcheggiato, nei pressi della partenza del sentiero Alto Serio, nr 313, che con un interminabile (specie al ritorno) tratto piano, raggiunge la val Sedornia, a nord, e vi si inoltra verso Est, fino a raggiungere il sentiero che sale da Tezzi Alti. Da qui, causa neve alta, perdo ogni cognizione di sentiero, e, seguendo tracce e cartelli indicatori, raggiungo i pressi del laghetto di Spigorel, dove vengo fermato da altri alpinisti, che mi consigliano di non proseguire per pericolo valanga. Posto le immagini della giornata, a futura memoria…
3) al laghetto Spigorel e giro di valle, con traccia GPS. Percorso senza neve. Partenza da Tezzi Alti di Gandellino (970m), con indicazione S.Carlo. Si raggiunge e si supera la santella del Santo (1165m), con nei pressi un grande masso erratico, altare druidico (almeno dicono quelli che c’erano); si prosegue sulla strada bassa (percorso dei sapori) fino a Tezzi dell’acqua, località attrezzata con sorgente. Qui si attraversa il torrente su ponticello (attenti, è indietro a dx) e si incontra da dx il percorso da Boario di Spiazzi, di cui al punto precedente. Si prosegue verso sn, fino alla località Prato di Vigna, che si risale fino a trovare il bivio a dx per Spigorel. Si prosegue per strada fino ad un altro bivio dove a dx si va al passo Omini, mentre a sn è indicato laghetto di Vigna Vaga (altro nome dello Spigorel). Si prende quel sentiero e lo si segue, passando per le baite Vigna Vaga bassa e di mezzo, ed infine giungendo al lago, che sorge tra un picco (Spigorel?) con tracce di miniere, a sn, ed il Vigna Vaga a dx. Si prosegue oltre il lago e si raggiunge in breve un altro laghetto, dove si apre una splendida conca delimitata a dx dal pizzo di Petto e dal Vigna Vaga, in centro da cima Barbarossa. Qui ho abbandonato il sentiero, dopo qualche incertezza, girando a sn e scendendo poi a vista alla b.ta alta Vigna Vaga, dove si incontra la pista di sci che scende in val Sedornia. Senza futili tentativi di attraversare la valle orizzontalmente, come ho tentato inutilmente, si risale la pista fino al rif.Mirtillo, al goletto con la conca di Lizzola. Qui si prende il sentiero che va pianeggiando verso sn, fino alla b.ta alta Vigna Soliva (1910m), passando sotto il monte Cavandola; alla baita, od anche poco prima, il sentiero scende direttamente fino alla b.ta di mezzo Vigna Soliva e poi a ricongiungersi con la via di salita, tra Tezzi dell’acqua e S.Carlo. Da qui si torna all’ovile. Io, alla b.ta alta, sono andato orizzontalmente per un bel sentiero sotto le rocce del Vigna Soliva, scendendo anche ad una bela sorgente, per poi tornare indietro e calarmi per altro sentiero sulla via di ritorno, come testimonia la traccia GPS.
4) al monte Vigna Vaga, con traccia GPS. Percorso trattato nella sezione Colere-val di Scalve.
5) alla Croce del pizzo di Petto, con traccia GPS. Percorso trattato nella sezione Colere-val di Scalve.
6) al monte Vigna Soliva, da Lizzola con tracca GPS. Si può salire sul Vigna Soliva (2351m) da Tezzi Alti (980m), facendo il percorso delle creste (monte Calvera (2301m), Vigna Soliva e p.zo delle Corna (2352m), oppure, più brevemente, da Lizzola (1280m), percorrendo al contrario le creste fino al Vigna Soliva, e poi scendendo direttamente per uno dei valloni che cadono a verso Est e danno sulla malga Vigna Soliva Alta (1910m). Da Lizzola, parcheggiati alla partenza degli impianti o appena sopra (proseguire per la strada e girare a destra, all’indietro), si segue la strada di sevizio alla pista, che sale fino al rifugio Mirtillo. Dal Mirtillo, si può risalire a dx, fino alla cima del monte Cavandola e ridiscendere al goletto tra questo ed il Vigna Soliva. Noi abbiamo preferito salire direttamente a questo goletto, abbandonando la pista verso i 1700m e risalendo il vallone che vi perviene senza troppe difficoltà. Per far questo, al primo alberghetto tenere la pista a destra e continuare fino verso i 1700m, dove si può abbandonare la pista, girando a destra nel prato e raggiungere un sentiero ben visibile che sale verso destra. Si segue il sentiero, fino a dove gira verso sn, per unirsi ad altro sentiero ben evidente. Noi, invece, abbiamo proseguito per tracce sulla dx (per stare al sole) e, superati i ghiaioni, siamo arrivati in cima al goletto, ugualmente. Qui si gira decisamente a dx e si segue un bel sentierino, non indicato nè segnato, che si arrampica lungo il costone che porta alla cresta sommitale. Il percorso è piuttosto erto e, in alcuni punti, un poco esposto. Ma il sentierino è ben tracciato e non offre difficoltà di rilievo. Giunti in cresta, si ammira l’aerea e terrificante costola che porta alla Croce del picco dedicato ai fratelli Semperboni, che noi evitiamo anche solo di guardare un attimo di più, e si gira verso sn, raggiungendo prima le due sommità del p.zo delle Corna (ecco il perchè del nome). Si scende, sempre stando sulla cresta, e si risale poi al Vigna Soliva. Qui giunti, si ha la sorpresa di trovare una bellissima conca che scende verso destra, a Sud-Ovest, compresa tra il Vigna ed il Calvera. Nella conca convergono due vallette. Noi abbiamo puntato alla prima a sn, e siamo scesi con tranquillità (al primo gradino, stare sulla sn), fino a trovare un sentierino, che man mano si faceva più evidente, e che ci ha poi portato fino alla m.ga Alta Vigna Soliva, o scendendo fino al sentiero basso, ben evidente (laghetto), o traversando a sn in lato fino al costone che divide dalla conca dove sorge la malga. Aggirata la malga dall’alto, abbiamo raggiunto il sentiero (ben visibile) che dalla malga aggira il monte Cavandola e porta al Mirtillo. In questo percorso, fare attenzione al fatto che i sentieri sono due, ed il più alto è il più sicuro, perchè si deve attraversare un canaletto molto scosceso se si resta su quello basso. I due sentieri distano pochi metri, e si sale subito, se avete sbagliato (come noi). Dal Mirtillo si scende per pista o per sentiero (sempre non segnato) fino a Lizzola.