monte Misma (1161m), con giro ad anello dei Santuari, con GPS

Il monte Misma è un’altura non eccessivamente elevata, a Nord-Est di Bergamo, ma che gode di una vista panoramica eccezionale per la posizione completamente isolata. Per la generosità dei luoghi, esso non si accontenta di goderne da solo, ma ne fa godere anche tutti i salitori, purchè in giornate serene, come quella di oggi. Cosicchè, ne abbiamo goduto anche noi…

La vetta si trova alla conflenza di tre dorsali, disposta a stella: a Nord, a Sud-Ovest e a Sud-Est. La base delle dorsali, a quota 800m, è collegata in anello, cosicchè è possibile salire da una qualsiasi di esse e discendere da una delle altre due, chiudendo sempre il periplo del monte.

Un anello più alto, denominato “Vie del Misma” circonda la vetta, tra gli 800 ed i 1000m. I due anelli, in parte, si sovrappongono.

Facilita la salita l’esistenza del Santuario della Madonna della Forcella, a 600m circa, raggiungibile da Pradalunga, comune ad Est di Albino, in automobile, per bella strada che parte dal centro del paese (piazza G.Mazzini). Qui si trova un grande parcheggio, ed un’altro un km circa più avanti, in località “la Sbardelada“.

In questa escursione siamo saliti dalla costa Sud-Ovest e discesi da quella Sud-Est, raggiungendo nella discesa, un secondo Santuario, quello di S.Maria di Misma. Nella traversata che da questo riporta alla costa di salita, abbiamo visitato un terzo luogo di preghiera, nominato “l’Apparizione“, indicatoci da un cortese alpinista locale. 

Partendo dal parcheggio del Santuario della Forcella (620m), la prima meta sono i Prati Alti (775m), o Pratolina , come indicato dai cartelli del luogo, un vasto prato circondato da castagni secolari. Si può raggiungere il luogo o seguendo la strada asfaltata o seguendo il facile sentiero che percorre la cresta montuosa che sale dietro il santuario, passando alla chiesetta degli Alpini, appena sopra. Se si parcheggia più avanti, la via asfaltata è forzata. 

Il sentiero, purtroppo, è poco segnato, cosicchè a metà percorso, ad un crocicchio, abbiamo erroneamente preso a sinistra, scendendo così sulla strada. Al ritorno, invece, abbiamo percorso l’intero sentiero, imboccandolo in fondo al prato della Pratolina.

Dalla Pratolina si prosegue per strada fino ai prati di Mesolt (820m), da dove, proseguendo diritti, si imbocca il sentiero che sale alla vetta, indicato con “Vie del Misma“,  mentre sulla destra si stacca, in lieve discesa, quello che porta a S.Maria di Misma, da cui poi torneremo.

Il sentiero sale nel primo tratto piuttosto erto. Dopo poco, sulla sinistra, si stacca l’indicazione “Vie del Misma“, che non va seguita, ma si prosegue diritti (manca l’indicazione per la vetta). Giunti a 920m, dove si apre un piccolo pascolo, il sentiero perde un poco pendenza. Poco dopo,  a 970m, si incontra una bella baita detta Cà de la Ert, dopo la quale il sentiero prosegue quasi completamente gradinato per un bel lavoro degli Alpini locali.

Sbucati sulla cresta Sud, a 1100m, si incontra un grande ometto, che segna la confluenza col sentiero della cresta Sud-Est, da cui scenderemo. Da qui si prosegue, con scarsa pendenza, fino alla grande Croce, che ricorda quella del Canto Alto (che da qui si può scorgere). Proseguendo verso Nord sulla cresta sommitale, piana, ci si affaccia sulla val Seriana. Il panorama è maestoso, dal monte Rosa ad Ovest fino monte Guglielmo ad Est (silicet parva...), passando per i tremila bergamaschi (Diavoli, Redorta, Coca ecc.) con l’Adamello che sbuca là in fondo, a Nord-Ovest.

In fondo in fondo, ad Ovest, sembra pure di scorgere il MonViso, o chi per lui. 

La discesa su S.Maria di Misma, che si vede fin da subito, è più impegnativa della salita, poichè il sentiero è piuttosto erto e tra roccette, ma basta stare attenti a non scivolare, postando bene i piedi (non c’è esposizione). Giunti al nuovo Santuario (825m), ci si può ristorare al rifugio che sorge subito dietro, o arrangiarsi nel prato come si può (noi abbiamo potuto…). Sulla destra parte il sentiero di ritorno, che riporta a Mesolt, dove si chiude l’anello.

Circa a metà strada si giunge ad un alto roccolo a torre, chiamato curiosamente Ol Ruculù, incrocio di numerosi sentieri. Qui prendiamo a sn, verso Sud, per raggiungere la vetta del monte Bastia (810m), a soli 10 minuti, dove si trova un luogo di preghiera e meditazione, chiamato L’Apparizione, realizzato da un devoto locale (indicatoci da un cortese Francesco del luogo, da non confondersi con l’omologo romano).

Torniamo quindi al Ruculù e riprendiamo sul sentiero piano, evitando quello in salita (Misma) e i numerosi che scendono. Al Mesolt chiudiamo il cerchio e torniamo al parcheggio.

Distanza totale: 11235 m
Altitudine massima: 1162 m
Altitudine minima: 614 m
Totale salita: 745 m
Totale discesa: -749 m
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