la cima di Grem (2050m), pur non essendo la più alta, è la più rilevante di un complesso di cime minori che si estende a Sud della catena Arera-Vaccaro, diviso da questa dall’alta val Parina, o val Paruia, e delimitato ad Est dalla val Dossana, con la convalle val Gorgolina e a Sud ed Ovest dalla valle del Riso.
Punti di accesso sono il passo di Zambla (1264m), la frazione Plazza di Oneta (933m); la località Alpe Grina di Gorno; il paese di Premolo e la val Dossana.
Punti di appoggio il biv.Mistri (1790m), subito ad Est del Grem; il biv.Telini (1647), su di una cresta Sud-Est; il rif.baita Golla (1756m), a Sud della vetta del monte Golla (1983m). Altri punti notevoli sono le baite Camplano (1826m) e Valmora (1723m) a Nord del gruppo e il biv.Santamaria in Leten (1765m), che si colloca a Nord-Est, sotto la cresta Est dell’Arera (Arera-Vaccaro).
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1) cima di Grem (2050m); escursione eminentemente invernale, che trova nella lunga cresta che porta alla vetta da Sud la sua specificità. Il punto di partenza per salire alla cresta è la baita Alta (o baita Terza monte Grem – 1631m), cui si può pervenire sia dal passo di Zambla, sia da Plazza di Oneta, sia dall’Alpe Grina di Gromo.
- da Zambla (1264m): dal passo, spiazzo con fontana, si prende verso Nord per percorso segnato; si procede per un tratto per strade e carrarecce; giunti alla Santella, si gira a sn, ma poi subito a destra, fin quando il percorso divien sentiero e inizia a salire, verso sn. Attraverso un canalone si perviene ad una spalla che immette nella larga pendice Sud del Grem. Proseguendo quasi piani si raggiunge il sentiero segnato che sale da Plazza, nei pressi di un baitello (percorso estivo, non adatto con neve e ghiaccio).
- da Plazza (950m): gruppo di case con chiesetta, che si raggiunge per strada girando a destra appena superata Oneta. Dalla piazza si stacca un percorso segnato verso sn. Io, però, sono sempre salito diritto, per una strada che va ad una stalla e poi traccia verso dx, salendo infine per prato al bosco sovrastante, dove si ritrova il sentiero presso un rudere. Da lì sempre diritti, su sentiero ben segnato.
- dall’Alpe Grina: mai stato. Dovrebbe essere il percorso più corto.
Giunti alla baita Terza (cartello sul muro), si prosegue, attraversando un breve pianoro ed affrontando un lungo diagonale verso sn, che porta all’attacco della cresta. D’estate si trova un sentierino che sale diritto, d’inverno occorre salire con diagonali, trovando tracce (è molto frequentata), fino ad arrivare alla parte sommitale, che è una lunga cresta affilata, quasi piana, molto bella, leggermente esposta ma sufficientemente larga, che porta alla vetta, con Croce.
Dalla vetta si può scendere verso dx (Est), alla bocchetta di Grem (1976m) sottostante, tra cima di Grem e cima Foppazzi (2093m). La discesa, anche se non difficile, è piuttosto verticale: meglio affrontarla senza neve (aspettate il disgelo, o andateci d’estate o munitevi di ramponi e piccozza). Dalla bocchetta, costeggiando ad Est il Grem, si scende al biv. Mistri (1790) (chiuso, come di regola), da dove, aggirando un costone, si torna alla terza baita.
2) a Santamaria di Leten dal passo di Zambla, con periplo del Grem. Alla fontana del passo di Zambla (1264m), girando le spalle alla strada, alla vostra destra vedrete alcuni cartelli indicatori, tra i quali uno indica la baita di Camplano. Seguite l’indicazione. Giunti alla Santella, si prosegue diritti (dx), seguendo le indicazioni, in un primo tempo su carrarecce, poi per sentiero, fino a trovare il bivio (cartello), dove a sn si va verso Camplano, a dx verso il Grem. Saliamo a sn, e un poco per sentiero, un poco per stradelle, arriviamo ad una baita alta sul monte. Da qui, per sentiero, un poco tra i rovi, si aggira la costa del Grem sulla sinistra, mantenendosi alto sulla val Paruia, tra Grem ed Arera. Alla fine si sbuca alla malga Camplano (1825m), un ampio dosso panoramico. Si prosegue, girando verso Est e scendendo nella conca della baita Valmora (1723m). Qui si sale ancora, aggirando il successivo costone sulla destra, giungendo così sopra Leten (1765m), a cui si scende in breve. Al ritorno, alla malga Camplano, si trova un percorso che sale verso il Grem, sulla sn; passando presso numerose conche carsiche e costeggiando sulla dx cima Foppazzi, si giunge al goletto di Grem, dove, girando a dx, è possibile salire in breve alla vetta e ritorno. Proseguendo dal goletto, scendendo verso Sud si giunge al bivacco Mistri (1790m), e poi alla baita terza del Grem (1650m). Qui si scende un tratto verso Plazza, fino ad una baita, appena sopra ad una bella pozza (indicazione “Zambla” sul muro dell’edificio più in basso), dove si gira decisamente a dx e, per sentiero segnato, si ridiscende al passo di Zambla.
Prima di proseguire è opportuna dare un’idea della struttura orografica della zona, per comprendere la posizione delle possibili mete. Ad Ovest troviamo la cresta del Grem, che sale da Sud a Nord; subito a dx, parallelo, un vallone che scende da Nord dal goletto del Grem. Nel vallone troviamo il bivacco Mistri. La testata Nord del vallone è formata da cima Foppazzi, la più alta e settentrionale del gruppo; Il costone Est di questo vallone è formato a Nord dal monte Golla (1983m); più a Sud da una cima minore (1964m?), che chiameremo cima Telini; il costone Sud di questa cima gira poi a Sud-Est, scendendo al bivacco Telini, che sorge all’inizio di questo costone. Altri due costoni scendono verso Sud-Est: il primo a dx (Est) dal monte Golla, e costituisce la sponda Ovest della val Dossana; un altro, centrale, dalla cima Telini. Il rifugio Golla si trova al culmine del vallone formato da queste due dorsali. I due bivacchi ed il rifugio sono collegati tra loro da sentieri: dal biv.Telini si risale il costone e, giunti ad un goletto, scendendo diritti e risalendo a sn, al Mistri, girando a destra si scavalca il costone di mezzo e si scende al Golla.
Al bivacco Mistri si sale più agevolmente da Plazza di Oneta, attraverso la baita Alta (o Terza) del Grem.
Al Telini ed al Golla si giunge preferenzialmente dalla costa di Belloro di Premolo.
3) a cima e biv.Telini da Premolo. Da Ponte Nossa si sale a Premolo per strada che si prende appena a Nord dell’imbocco della valle del Riso. Si supera il paese e si prosegue sulla strada che sale fino al solito divieto. Spiazzo (830m) per parcheggio sulla destra, con contenitori pattume. (a sn, indicato luogo preghiera beato Seghezzi). Si prosegue su strada asfaltata che sale fino alla località di Belloro (antica cascina con strana iscrizione). Dove finisce la strada asfaltata (cartelli didattici-1200m), si gira a dx scendendo un tratto, fino a trovare un sentiero che gira leggermente a sn, costeggiando quasi piano la costa boschiva. Dopo breve si sbuca in un ampio prato, con cascina: baita Val Acqua (1229m). Questo è un luogo notevole, che si apre in fondo al vallone tra il costone del biv.Telini e quello di mezzo (che scende da cima Telini): girando a sn si sale direttamente al Telini; salendo per il fondo valle si giunge sul percorso tra Telini e Golla; girando a destra si aggira il costone di mezzo e si va a prendere quello che scende dal monte Golla (via di salita al monte). Anche il costone di mezzo può venire percorso in cresta, ma i sentieri non sono segnati. Al prato della val Acqua si sale anche dalla val Acqua, dove si perviene dalla val Dossana attraverso “el senter del Menadur” di cui parleremo più avanti.
Comunque, oggi, proseguiamo sul fondo valle, fino ad una bella malga che si apre a metà percorso, con splendidi faggi. Superata la malga, troviamo un ulteriore sentiero, sulla sn, che sale al Telini. Noi, invece, proseguiamo diritti, fino alla conca che chiude il vallone, dove saliamo, fino ad incontrare il sentiero che viene dal Telini e si arrampica sul costone di dx (sn orog). Qui giunti, troviamo due percorsi per scendere al Golla (il più alto è quello invernale). Possiamo scendere al rifugio e tornare, che non è lontano. Se, invece, saliamo per il costone, giungiamo alla vetta Telini, unico luogo da quale sono visibili contemporaneamente rif.Golla e i bivv. Telini e Mistri, ed anche la baita Alta di Grem. Presente anche Croce di vetta. Si scende o da dove siamo saliti, o direttamente a Sud (dx), fino al goletto dove termina il costone del biv.Telini. (Qui, girando a dx si scende al Mistri). Noi giriamo a sn e, per cresta, giungiamo al Telini. Dopo sosta rifocillatoria, si prosegue per cresta. Poco sotto troviamo un bivio: a sn si torna nel vallone di salita, diritti si scende fino al fondo, dove troviamo altro bivio: a dx si scende a Gorno, a sn si torna al Prà di val Acqua.
4) sul costone del Golla (1983m). Si sale con facilità sul Golla dal versante Ovest, dove un sentierino porta rapidamente alla vetta. Il percorso più interessante è però quello del costone Sud-Est, lasciando l’altro per la discesa. Il percorso è sostanzialmente facile, salvo per un breve passaggio in cresta a 50 metri dalla vetta. Qui l’esposizione è impressionante, perchè il Golla, verso Est (val Dossana) cade a picco per centinaia di metri, mentre a sn, in quel punto, c’è un salto di qualche decina di metri. Siccome mi sono sempre trovato con neve, per lo più primaverile, cioè ghiacciata, chi era con me si è spaventato e non son mai arrivato in vetta da quella parte (dall’altra c’ero già stato). Tornando indietro un centinaio di metri, si può scendere sulla destra al rif.Golla per percorso libero e senza difficoltà. Il percorso per il Golla parte dal prato della val Acqua (vedi percorso precedente), prendendo per sentiero ben segnato, verso destra. Il percorso aggira il costone di mezzo e si porta su quello del Golla (orientale). (Si può salire anche da quello centrale, e spostarsi più avanti). Si sale prima nel bosco, poi per prati, passando alla malga Corna (1650m), nei pressi di un bel laghetto. Qui si prende la cresta e la si segue fino in vetta, per un sentiero solo un poco esposto, ma solo se si insiste a guardare a destra. Resta solo il passaggino finale, che si affronta in discesa per tre metri, salendo poi alla vetta.
5) su cima Foppazzi (2093m). E’ la cima più alta del gruppo, e vi si sale dal goletto di Grem, dove potete giungere partendo dalla Baita Alta o Terza, e passando per il bivacco Mistri. Al goletto un cartello indica la vetta, descrivendola per EE, ma non fatevi impressionare, è facile, salvo che per i primi cento metri non vi è segno e si prosegue per tracce. Si sale per la max pendenza, fino a portarsi quasi ai piedi delle rocce. Qui si gira a sinistra, salendo per un diagonale naturale, fino a trovare il segno che indica la svolta a dx, in salita diretta. Altri segni portano con facilità alla vetta, che si trova ancora più a sn. Bellissimo panorama. Si può scendere senza problemi per la cresta Nord, fino ad incontrare il sentiero che sale da malga Camplano, che, girando a sn, vi riporta al goletto del Grem.