Questa passeggiata non fa propriamente parte della conca del Barbellino, rimanendo nel suo tragitto ai margini di questa. Ma il monte Tre Confini, che sorge al termine della val Cerviera, fa parte del gruppo con Recastello e Gleno, stando proprio tra i due. Di monti Tre Confini ne conosciamo due, il primo, conosciuto anche come Tre Confini-Venerocolo, lo abbiamo incontrato presso il passo del Vivione. Questo, invece, di cui parliamo ora, lo abbiamo già salito dalla valle del Gleno, in val di Scalve. Si sale infatti su questa cima dal passo di Bondione (2680m), che si trova sul sentiero che va dal rif.Curò al rif.Tagliaferri, per la val Cerviera, e che può essere raggiunto anche dall’altra parte (valle del Gleno). In effetti questo tragitto, che parte dalla frazione di Lizzola, è la terza via di salita al passo di Bondione, meno frequentata delle altre due, ma forse ancor più bella. Saliti da Valbondione a Lizzola (1259m), si parcheggia appena fuori dal paese e (evitando di salire all’Asta Bassa, che non è da voi) si prende il sentiero-strada più a sinistra (nr 322), che conduce, dopo una breve salita, a ridiscendere in una lunghissima piana che costeggia a destra il torrente Bondione. Si trascorre tutta la piana fino in fondo, dove si inizia a salire nel bosco, seguendo dall’alto il corso del torrente, fino ad incontrare il sentiero che dal passo della Manina porta al rif. Curò. Non lo si prende, ma si prosegue diritti dentro la valle del Bondione, per sentiero segnato che, dopo breve inizia a salire sulla destra fino a giungere alla baita Sasna (1960m). Qui si prosegue dietro la baita, continuando a salire con percorso verso sinistra rispetto alle varie valli che si incontrano e si attraversano, tra cui una bella conca con il lago Bondione (2326m), fino a giungere sotto il passo di Bondione, in un vallone detritico, che ci porta fino al passo, dove si incontra il sentiero Curò, proveniente dall’omonimo rifugio. Qui si gira a sinistra, costeggiando la cresta che scende dal TreConfini, fino ad una bocchetta dove si scavalca la dorsale e si gira a destra, salendo alla vetta per tracce, con varianti varie: meglio tenersi alti ed attraversare belle placche rocciose, che seguire il sentiero basso, co